FORSE, PUÒ DARSI, PROBABILMENTE.

Maybe
FORSE, PUÒ DARSI, PROBABILMENTE.
Questo articolo è aggiornato a Lunedì 9 Novembre alle 15,12.
Il mio micetto senza nome è stabile, ancora in clinica, ricoverato da 4 giorni.
Sospettiamo sia in atto l’incubazione di una gastroenterite o di un coronavirus.
Apparentemente sta bene, ma i globuli rossi hanno avuto un calo improvviso e in ragione del fratellino Wonder morto improvvisamente per questioni virali dobbiamo tenere il piccolo in clinica, isolato, ritenendolo infetto, infettivo e a rischio di prossimo collasso. Non è solo un’ipotesi, è sostanzialmente una certezza, questione di tempo.
Stiamo già facendo le terapie convinti che sia malato, facciamo anche l’interferone.
Ho trovato il sangue per la trasfusione (gruppo B, rarissimo).
La prima trasfusione è stata effettuata ieri sera (Domenica 8 Novembre).
Domani, ovvero Martedì 10, faremo un nuovo emocromo per vedere la situazione di globuli bianchi e rossi.
Intanto oggi partiranno per Padova le feci per un esame approfondito che stabilirà se si tratta di gastroenterite o Coronavirus (o nessuna delle due malattie).
Il risultato tra parecchi giorni.
Non so dirvi come sto.
Dopo la morte di Stevie Stivaletti speravo di trovare un riscatto con questi due cuccioli. Credevo che il problema fossero “solo” gli occhi, per scongiurare la perforazione della cornea di Wonder ho affrontato visite e terapie ogni due ore, giorno e notte, con la sveglia ogni ora e mezza, per giorni. E ho fatto operare un occhio di suo fratello.
C’ero riuscito, maledizione, c’ero pure riuscito. Aveva funzionato.
Invece Wonder è morto d’improvviso, nel giro di poche ore per un virus ancora senza nome.
Come senza nome fino ad oggi è anche il suo fratellino ricoverato in clinica da giorni, perché non sono ancora riuscito a trovarne uno che non mi ricordi Stevie.
E pure perché sessanta nomi sono tanti, anche per un uomo fantasioso, e sto finendo le risorse, in tutti i sensi.
“Questo lo salvo”, mi dico ogni volta.
E non è sempre vero, e non è sempre falso.
“Forse”, “può darsi”, “probabilmente” sono le parole che più spesso mi sento dire dai medici. e nessuno si pronuncia, e nessuno si prende la responsabilità di un’illusione.
Il condizionale è d’obbligo e il bivio incombente. È giusto. Ma intanto i giorni passano.
Non si possono spendere tutti questi soldi e queste energie per un gattino randagio senza nome.
Oggettivamente non si può, non ha senso.
“Forse”, “può darsi”, “probabilmente” sono parole che suonano malissimo.
Perciò da oggi, per quel poco o tanto che vivrà, il gattino senza nome adesso un nome lo possiede.
Si chiama Maybe.
 Maybe è il sessantesimo gatto che ha fatto parte della mia vita.
Il suo occhio operato è ormai quasi normale. Le sue fusa insistenti sono ancora nella mia memoria, nonostante io non lo possa vedere da giorni in quanto infettivo.
Nei prossimi giorni sapremo se il suo destino sarà di vivere o morire.
Non so se riuscirà a sopravvivere, ma Maybe è il mio gattino adottino.
Sogno per lui la rivincita sulla sorte beffarda di suo fratello e di Stevie Stivaletti.
“Questo lo salvo”.
Forse.
Può darsi.
Probabilmente.
Andrea Cascioli.
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4 commenti

  1. Maybe è un bel nome per un bellissimo gatto che ha già sfidato la sorte più di una volta vincendo e la sua forza lo farà sopravvivere anche ora …questa è la prova più dura e ne uscirà vittorioso sono sicura! però dopo lui sarà solo tuo quindi Maybe (inteso come nome proprio) will be your Next Cat!

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