SUSY CHE NON HO MAI INCONTRATO.

SUSY È STATA ADOTTATA.
VIVE A MILANO, AMATA E FELICE.
(Tutti i video e gli aggiornamenti sono in fondo a questa pagina)

Susy fotografata dal medico della trasfusione.
Susy in clinica.

SUSY È STATA ADOTTATA.
VIVE A MILANO, AMATA E FELICE.
(Tutti i video e gli aggiornamenti sono in fondo a questa pagina)

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SUSY CHE NON HO MAI INCONTRATO.

Sabato, 9 Gennaio 2016.

Io non ho mai incontrato Susy. 
Ho provato amore per lei, però. So che dovrei essere distaccato, dovrei imparare che bisogna mettersi un limite, ma ancora non riesco, dovrei, lo so.
Ma non divento freddo.
Questa è la storia di Susy che perdeva pus dalla vagina, gatta di strada che nessuno voleva, messa alla porta perché quel pus dell’infezione all’utero puzzava.
Non condannate.
Susy era randagia, qualcuno le dava un po’ di cibo, un po’ di riparo, in ufficio, ma un odore cattivo non era accettabile, evidentemente era nauseabondo.
Certe volontarie brave l’hanno aiutata, Susy. L’hanno raccolta e portata in clinica, per farla controllare, curare, operare rimuovendo l’utero.
Hanno messo mano al portafoglio e speso centinaia e centinaia di euro per il ricovero, le analisi, l’intervento, le terapie, i controlli, i consulti, la degenza.
MOLTE centinaia di euro. Tutto di tasca loro.
Loro l’hanno vista, l’hanno accarezzata, dicono che è giovane ma non cucciola, che avrà qualche anno, che è dolce dolce.
Io, invece, non ho mai incontrato Susy.
Ma quattro giorni fa ho risposto all’appello che cercava sangue per lei, quando era ricoverata in terapia intensiva. Sono quello lì, quello che ha risposto. L’unico che si è presentato. Quell’omaccione lì, col gattone.
Avrei dovuto capire che era inutile, dovevo farmi gli affari miei, evitare di farmi coinvolgere.
Ma non divento freddo.
Ho fatto i miei 70 chilometri, ho portato Bruno Gattone che ha donato il sangue, ho reso possibile la trasfusione. Appena fatta, Susy è stata operata.
L’intervento è andato bene e Susy è rimasta nei successivi tre giorni in clinica in terapia intensiva; impossibile vederla, poterla accarezzare, di lei ho solo una foto sfocata scattata dal medico che ha fatto la trasfusione.
Infatti, io non ho mai incontrato Susy.
Ma ho parlato col medico che l’ha operata, il dr. Hani, ho visto e studiato le sue analisi: quando era arrivata in clinica Susy era quasi un cadavere, il suo sangue aveva solo 10 piastrine.
Giuro, solo dieci. Pazzesco. La trasfusione serviva per quello.
Il suo utero, ora tolto, era enorme, un cannolo, marcio e infetto.
Quelle brave volontarie l’avevano davvero salvata, Susy per strada sarebbe durata al massimo un altro giorno o due, poi sarebbe morta tra dolori atroci. Brave. E generose.
Dopo la donazione del sangue sono rimasto in contatto con loro. Così ho saputo che a tre giorni dall’intervento le analisi erano però ancora quelle di un cadavere.
Nonostante la trasfusione le piastrine erano salite solo a quaranta: ancora pochissime.
Perché? Com’è stato possibile? Ho chiesto ai medici che l’hanno operata.
La spiegazione ha descritto un quadro clinico molto duro da accettare: il sangue di Susy non rispondeva bene alla trasfusione per via di infezioni pregresse, evidentemente aveva la Felv (leucemia felina) o la Fiv (Aids dei gatti) o la FIP (uno stato infettivo inguaribile e mortale).
Ho offerto alla clinica altro sangue per una seconda trasfusione, ho insistito per i test Fiv, Felv e FIP, ma non erano stati fatti: non era stato possibile ottenere il consenso delle volontarie per questioni economiche.
I test per queste tre gravissime malattie costavano troppo, la trasfusione costava ancora di più e anche un’ulteriore degenza era insostenibile; i soldi erano finiti, il conto della clinica era già troppo alto, altissimo a dire il vero. Altri 280 euro in più non era proprio possibile spenderli.
Vorrei specificare che quelle brave volontarie hanno fatto di tutto, speso moltissimo denaro e il loro intervento è stato risolutivo, ma se i soldi finiscono, finiscono; questo va capito, accettato e rispettato.
Le volontarie senza più denaro hanno elaborato il miglior piano possibile: visto che l’operazione all’utero era andata bene Susy andava subito tolta dalla clinica, tenuta per qualche giorno a casa, curata, poi una volta terminate le cure del post-operatorio andava fatto un annuncio per un’adozione del cuore.
In caso non si fosse poi trovata l’adozione Susy andava purtroppo riportata dove era stata prelevata: proprio in quel posto dove era stata messa alla porta perché puzzava, senza accorgersi che stava morendo, urlando, con un utero in cancrena.
Si è pensato che però forse ora che Susy non puzza più quelle persone un riparo glielo avrebbero potuto dare. Magari una tettoia, che se non piove a vento qualcosa ripara, magari pure una scodella di avanzi freddi.
No, io ancora non ho mai incontrato Susy.
Però questa cosa di non sapere quale di quelle tre malattie mortali abbia, rischiare lo stesso eventuali contagi o eventuali tettoie non l’ho mandata giù.
Perché negli anni divento presuntuoso, meno ottimista, persino disilluso, ma non divento freddo.
La vita è un soffio, è questione di decisioni, a volte di momenti.
Perciò ieri pomeriggio ho fatto di nuovo 70 chilometri, sono tornato alla clinica, ho bloccato la dimissione di Susy, ho dato il consenso ai test Fiv e Felv e preso in carico i costi dei due test necessari, dell’eventuale seconda trasfusione e di tutti gli eventuali giorni di ricovero successivi da quel momento in poi. Questo è successo ieri alle 16. Poi ho trovato un accordo con i medici e con le volontarie.
No, non ho mai incontrato Susy, non l’ho mai potuta accarezzare.
Però ora ho in mano i risultati dei test: so che era negativa alla Felv, ma purtroppo positiva alla Fiv (Aids felino, innocuo per gli umani, gravissimo per i gatti).
Non posso guarirla, Susy, ma adesso che so cos’aveva posso aiutarla nel modo più opportuno.
So che farmaci somministrare. So che non può tornare in strada.
So che proponendo l’adozione del cuore andrà detto chiaramente, che non può vivere con altri gatti, che è rischioso per loro e per lei (non per gli umani).
Ma almeno so chi cercare, una persona senza gatti generosa e consapevole.
Senza altri gatti, Susy sarà un gatto normale.
No, io ancora non ho mai incontrato Susy, non mi ha incantato o conquistato, non lo faccio per lei, o meglio non solo.
Faccio questo per Stevie Stivaletti, perché illudersi è sbagliato ma arrendersi è peggio, perché cerco un riscatto per il gatto di Bruno Bozzetto, per raccontare che il marcio è anche fuori dall’utero di Susy, ce n’è tanto dappertutto, ovunque, da diventare disillusi, ma che nonostante questo io non divento freddo.
Così ieri pomeriggio con i test alla mano e la diagnosi Fiv ho parlato con i medici della clinica, i quali alla luce dei risultati hanno ritenuto molto utile fare la seconda trasfusione e una cura di interferone (per tutta la vita).
Per questo motivo ieri sera ho fatto di nuovo 70 chilometri per portare in clinica Bruno Gattone, il quale ha donato per la seconda volta il sangue a Susy; appena terminato il prelievo, alle 21,30 è subito iniziata la seconda trasfusione.
Bruno Gattone ha donato in tutto 50 ml di preziosissimo sangue pieno di anticorpi e di moltissime piastrine. Non potrà più donare il sangue per i prossimi sei mesi.
Anche lui non ha mai incontrato Susy. Ne’ mai potrà, purtroppo.
Oggi o domani, spero, invece io infine la incontrerò.
Sarà per portarla via dalla clinica. Finalmente saprò che voce ha, se si fa accarezzare, se mi soffierà o farà le fusa. Pagherò i miei 280 euro di test, di trasfusione e di degenza, lo farò volentieri; resto senza soldi, è vero, non ho mai incontrato Susy, è vero, ma almeno non divento freddo.
Non è male, d’inverno. È Gennaio, stare caldi è l’essenziale.
Nei prossimi 21 giorni, fino ai primi di Febbraio, Susy vivrà a casa mia, per essere curata con 21 speciali iniezioni, sarà sempre separata dagli altri miei gatti: il mio micetto Maybe ormai guarito è ancora contagioso, potrebbe attaccarle la gastroenterite (le manca solo quella!) e lei potrebbe infettare gli altri mici con la Fiv.
Per questo motivo non potrò mai adottarla, la sua permanenza a casa mia sarà solo momentanea: avendo altri tre gatti dovrò stare molto attento e tenerla isolata in una stanza a parte, e questo infatti farò.
Tra 21 giorni le iniezioni saranno finite e l’interferone lo dovrà solo bere, 1 ml al giorno, a vita: per chiunque l’adotterà, curarla sarà una passeggiata, bastano poche gocce insapori e inodori nel cibo.
I medici hanno confermato che ho fatto bene a insistere per farle i test: in futuro Susy non avrebbe mai potuto sopravvivere ad una Fiv non diagnosticata, non più, ora che è al limite. Oggi il suo sistema immunitario non è più come uno o due mesi fa, va aiutato con l’interferone a vita. Sperando che funzioni, perché la Fiv è una condanna, questo va considerato. Ma sapendolo in tempo, si può fare molto per aiutare la qualità e la durata della sua vita, potrebbe anche morire di vecchiaia tra moltissimi anni.
Con il sistema immunitario ormai KO per la Fiv, Susy non potrà però mai più tornare per strada; senza interferone e al vento freddo dell’inverno sarebbe condannata a morte certa nel giro di pochi giorni.
No, ancora non ho mai incontrato Susy.
Eppure già faccio progetti per lei: ho solo 21 giorni per trovarle un’adozione che sembra impossibile, ovvero trovare una persona che non abbia altri animali ma che li ami così tanto da essere disposta a curarla e ad accettare l’idea che abbia una malattia che prima o poi potrebbe spegnerla.
Ma fino a quel momento, spero molto lontano, sarà vita e gioia e gioco e carezze e famiglia e casa e calore.
Ora, dopo l’operazione, Susy è anche sterilizzata. Va considerata una vittoria. Nessun cucciolo con la Fiv nascerà da lei.
Ho soltanto 21 giorni, devo fare presto.
21 giorni per fare un altro gioco di prestigio, per illudermi ancora di essere Zorro, per ribaltare un destino che sembrava già scritto.
Un altro equilibrismo. Sempre più difficile, siore e siori, guardate, senza mani! Senza rete!
Veramente la rete c’è: è il web. La mia speranza è nelle condivisioni.
Mentre mi preparo a 21 giorni di equilibrismi e di terapie con antibiotici e siringhe, spero in migliaia di condivisioni, fino a raggiungere persone al di fuori dalla cerchia delle mie amicizie, che amplifichino la portata di questa storia condividendo con i loro amici.
Mi rivolgo a voi che state leggendo: aiutatemi.
Niente soldi, i conti sono stati pagati, non serve denaro, solo condivisioni.
Anche se non potete adottare Susy, aiutatemi, condividete questa storia, anche se non sapete chi sono, fatela arrivare lontano, fatemi raggiungere quella persona speciale che come me ancora non ha mai incontrato Susy e sente di volerle bene.
Una persona che come me non vuole diventare fredda. Aiutatemi a raggiungerla.
Chiedetevi se potreste essere voi quella persona.
Chiedetevelo seriamente.
Ovunque voi siate, in qualsiasi punto d’Italia, m’impegno a portarla, a farla arrivare a casa; io quella micetta fragile la voglio al caldo.
Ecco, ora sto per fare di nuovo quei 70 chilometri: oggi pomeriggio, al massimo domani, incontrerò per la prima volta Susy.
Le dirò che non so quanto tempo le resta, ma che sto facendo di tutto per farlo essere tanto, di qualità.
Che qualunque sia la durata della sua vita sarà in una casa calda, tra gli abbracci e le carezze, non all’aperto o sotto una tettoia nel freddo di un vento che soffia.
La durata della vita di ognuno di noi è un’incognita, Susy, il fatto stesso di vivere ci condanna.
È la vita stessa che è un soffio.
Ma non di vento freddo.
Si, potevo voltarmi.
Ma non divento freddo.

Andrea Cascioli.

Non occorre il vostro “Mi piace”.
Occorre una condivisione.
Grazie.

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PER ADOTTARE SUSY:
3472995684
(non è il numero di Andrea Cascioli).
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Questo articolo verrà aggiornato ad ogni novità importante, qui di seguito, in basso.
Il mio impegno per Susy fa parte del Progetto Stevie Stivaletti.

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AGGIONAMENTO DI SABATO 9 GENNAIO, ORE 22,00:

Ho preso Susy in clinica e l’ho portata a casa mia. È in bagno, isolata dagli altri. Le ho anche messo una sdraio comoda. Fa già le fusa. Eccola:

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AGGIORNAMENTO SUSY DI LUNEDÌ 11 GENNAIO:

Susy è a casa mia, finalmente ci siamo incontrati.
È isolata dagli altri miei gatti (Maybe ha ancora il Parvo virus e Gregoria è portatrice sana di un Herpes virus).
Ieri ho comprato i farmaci e ho subito iniziato le terapie.
È docile e buona. Quando le faccio le iniezioni fa le fusa.
Il post-operatorio procede benissimo, non ha dolore e nemmeno fastidio.
A distanza di 7 giorni dall’intervento ho ormai tolto il collare elisabettiano, nemmeno si lecca. Ecco il video:

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Per Susy continuo a cercare una persona giusta che voglia una gatta buona, senza altri gatti, solo in appartamento, no giardini e no terrazzi.
Serve una persona dal sentimento potente e dal cuore gentile.
Susy è positiva alla Fiv, ma negativa alla Felv.
Come sapete, per aiutare Susy servono molte condivisioni.

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AGGIORNAMENTO SUSY DI MARTEDÌ 12 GENNAIO:

Susy pian piano guarisce.
La curo in stallo per altri 18 giorni con iniezioni di antibiotico, di interferone.
Poi sarà come nuova, salva e pronta a vivere con la sua nuova famiglia, che stiamo cercando.
Mangia con appetito, fa le fusa. Ecco il video:

 

 

AGGIORNAMENTO SUSY DI VENERDÌ 15 GENNAIO:

Susy ha finalmente tolto i punti. Nel video qui sotto ho filmato gli ultimi momenti in cui li aveva ancora, ieri l’ho riportata in clinica e glieli hanno tolti. Tutto perfetto.
Il post-operatorio procede benissimo, presto Susy sarà pronta per un’adozione.
Pian piano guarisce, oggi ho messo l’antiparassitario, così le curo anche gli acari che ha nelle orecchie.
Domani la sverminerò col Drontal: è piena di vermi, ha una pancia gonfia che sembra incinta.
La curo in stallo per altri 15 giorni con iniezioni di antibiotico, di interferone.
Poi dai primi di Febbraio sarà come nuova, salva e pronta a vivere con la sua nuova famiglia, che stiamo cercando. Eccola nel video:

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AGGIORNAMENTO 22 GENNAIO:

Susy è dolce e parla spesso. Quando mi chiama dice “Ah”, mentre quando è perplessa dice “Uh”.
Susy la dolce è ancora nel mio bagno da 13 giorni.
Una gatta Fiv non la vuole nessuno, anche se è una micia esattamente come le altre,sana, buona, affettuosa e coccolona.
Il post-operatorio è andato benissimo, la cicatrice dell’operazione è perfettamente rimarginata, tra 8 giorni smetterò di farle le iniezioni d’interferone e potrà essere adottata.
Ma nessuno vuole Susy, nonostante stia benissimo.
Cerco anche uno stallo, perché Susy non può vivere dentro a un bagno per troppo tempo.
Occorre uno stallo senza terapie, solo coccole e fusa.
Chi si offre?


Susy in bagno 2

Susy ha circa 4 anni, è Fiv+ (ma Felv negativa) e cerca un’adozione come “figlia unica”: per prudenza non può stare con altri gatti, per il resto è una micia normalissima, buona buona e molto dolce.
Sterilizzata, guarita, felice, è una micia che non darà problemi.
Un carattere molto mansueto, non si fa le unghie sui divani, è una gatta-soprammobile.
No giardini o pianoterra.

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PER ADOTTARE SUSY:
3472995684 (non è il numero di Andrea Cascioli).
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Tutti i futuri aggiornamenti su Susy, le foto e i video sono sul blog
“ETICO, BISBETICO, FRENETICO, PATETICO”:
https://andreacascioli.wordpress.com/2016/01/09/susy-che-non-ho-mai-incontrato/
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Grazie.

Andrea Cascioli.
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SUSY GATTA FIV+ È STATA ADOTTATA.
(HO TROVATO UNA FAMIGLIA).

25 Gennaio 2015.
Buongiorno.
Ho trovato una famiglia per Susy.
È bastato spiegare che un gatto Fiv+ è un gatto normale, che adottarla senza giardino e senza altri gatti non significa “gatta pericolosa” ma vuol dire “gatta prudente”.
Così, grazie al tam-tam di chi ha capito questo e lo ha raccontato a quella famiglia, beh, Susy ha trovato casa.
Una famiglia per bene, moglie, marito e bambini, un appartamento grande, piano alto, con un bel balcone chiuso da vetri in completa sicurezza.
Niente giardino, niente altri gatti, soltanto amore, casa calda, famiglia e grandi fusa (Susy ne fa continuamente, anche chiusa in bagno è felicissima).
Ah, che famiglia!
Persone di grande scrupolo, con un preaffido andato benissimo.
Benissimo è dire poco. Meglio di benissimo.
La stanno aspettando, stanno comprando cuscini e cuccia per farla sentire a casa.
Susy ha vinto 100 a zero.
Un pochino mi sento di aver vinto anch’io e sto tutto felice col cuore colmo di soddifazione per lei.
Per i prossimi giorni rimarrà ancora in stallo nel mio bagno per terminare il ciclo di iniezioni d’interferone; poi dovrà prenderlo solo per bocca (a vita) e quindi appena terminato il ciclo della cura i primi di Febbraio andrà a stare nella sua nuova casa e comincerà la sua nuova vita.
Mi mancherà Susy la dolce, mai vista una gatta più buona.
Ora è salva, ha una famiglia, il Progetto Stevie Stivaletti ha aiutato fattivamente un’altra micia e averla conosciuta e curata mi ha insegnato molto, è una micetta davvero meritevole.
Resterò in contatto con la famiglia di Susy: su questa pagina, più in basso, troverete tutti i futuri aggiornamenti, i video e le foto.

Al netto di tutte e dissertazioni, i dissensi e gli ostacoli, le 2.500 condivisioni su Facebook della sua storia hanno dato i loro frutti ed è tutto merito dei miei follower.
Sono certo che questo risultato possa rallegrare anche le persone più polemiche e oltranziste, tranne chi “tiene il punto” non guardando al risultato finale e avrà comunque qualcosa da ridire, da obiettare, da rimarcare.
Credo comunque di poter affermare di aver fatto un lavoro accettabile su questa gatta, mi sento contento e soddisfatto.
Oggi la sua condizione fisica è abbastanza migliorata e grazie a quest’ottima adozione le prospettive della sua vita futura saranno potenzialmente equiparabili a quelle di qualsiasi altro gatto negativo alla Fiv.

Ed ora, per concludere, il mio pippone scientifico sulla Fiv.
Ebbene, si.
Che se dici poche parole dici troppo poco, se ne dici venti qualcuno capisce sempre il contrario, se ne dici cinquanta “si, però io ho sentito che…”, se ne dici ottanta “ma spiegati meglio, voglio capire cosa intendi…”, però se ne dici ottantuno sei prolisso, “mica c’è bisogno di scrivere un poema”.

Esprimo per l’ultima volta il parere unanime degli otto medici che hanno visto le analisi di Susy (il parere vale per lei, ogni caso è a sé stante, si riferisce alle SUE analisi): tornando in strada, Susy avendo quell’emocromo sarebbe morta dopo un paio di giorni.
Altri gatti Fiv + probabilmente no, lei con quelle analisi invece si.
Faccio chiarezza una volta per tutte sulla Fiv perché ho notato che molti sono convinti di avere le idee chiare e invece le hanno parecchio confuse, alcuni si confondono con la FelV, alcuni immaginano esista un vaccino, alcuni pensano che un contagio possa avvenire solo sessualmente, alcuni accusano che i medici scrupolosi siano “terroristi”, alcuni hanno altri confusi convincimenti.
Faccio un po’ di chiarezza, questa è la situazione reale:
1) La FelV è la Leucemia Felina, esiste un vaccino e NON stiamo parlando di essa.
Stiamo parlando di altro, ovvero della Fiv (niente vaccino, ancora non esiste).
2) La Fiv è il Virus dell’Immunodeficienza Felina: un gatto Fiv è soltanto un micio delicato con il sistema immunitario che non funziona a dovere, vivendo all’aperto potrebbe per vari fattori ammalarsi più degli altri ed è quindi prudente, possibilmente, che non viva in strada o in regime di semi-libertà; freddo, germi, batteri, virus, coccidi, malattie funginee e lumachine sono gli eventuali pericoli, in casa sono invece pressoché inesistenti.
Se un micio Fiv + vive in casa e riceve cure (ad esempio l’interferone a vita, ovvero poche gocce di un’acquetta insapore nel cibo ogni giorno) è possibile che non si ammali mai di nulla e che viva una lunga vita sana e normalissima.
3) L’interferone è una proteina che aiuta il midollo a produrre i globuli e quindi rafforza il sistema immunitario.
Alcuni pensano che l’interferone sia molto costoso, ed è vero, ma non considerano che con un’unica dose di Roferon (25 euro) escono fuori 100 dosi di soluzione diluita valide per 100 giorni di cura; il farmaco si somministra per bocca, 1 ml di acquetta nel cibo una volta al giorno: 1 ml è pochissimo, è l’equivalente dell’unghia di un mignolo, poche gocce.
4) Ovviamente in quanto fragile è preferibile che il gatto Fiv + non conviva con altri gatti per essere esposto il meno possibile ad eventuali contagi di batteri, germi o virus, per prudenza: questo migliora le probabilità di una sua lunga vita sana.
Infatti qualsiasi patologia “normale” che un gatto sano tiene a bada col proprio sistema immunitario efficiente, per un gatto Fiv + potrebbe mettere a dura prova il proprio sistema immunitario debole.
Lo stesso varrebbe per un umano sieropositivo all’AIDS: può fare una vita normalissima, sarebbe però preferibile che non frequentasse il club del raffreddore, perché per lui potrebbe diventare una bronchite o una polmonite e rischiare questo non ha motivo, potendolo evitare.
In questo senso, potendo scegliere, è preferibile non rischiare una convivenza con felini apparentemente sani: non si può escludere infatti la possibilità che alcuni di essi pur tenendo a bada alcuni virus (Caicivirus, Herpesvirus, Coronavirus, Parvovirus ) possano esserne portatori sani.
5) La condizione del gatto Fiv + in quanto gatto sieropositivo è potenzialmente contagiosa per altri gatti, anche se blandamente: se sterilizzati i casi di contagio sono davvero pochissimi, ma esistono e di questo va tenuto conto: anche se molto rara, la possibilità di contagio esiste e non va negata.
Nemmeno enfatizzata, certo. Potendo scegliere, meglio scegliere un’adozione come “figlio unico”.
6) La possibilità di contagio non esiste verso i cani o per gli umani, però.
Il micio Fiv + può quindi vivere tranquillamente con i cani e con gli umani senza temere di contagiarli con la Fiv e senza temere di essere contagiato da varie malattie dei quali i gatti sani invece potrebbero essere portatori.
7) Un gatto Fiv + è un micio normale, fa una vita normale, non è fragile, non è infettivo, non è pericoloso, è un normalissimo micio e non c’è alcuna controindicazione per adottarlo.
Insomma, Susy in appartamento e senza altri gatti vivrà una lunga vita senza correre rischi inutili: è una gatta normale, giovane, sterilizzata e anche molto affettuosa, è felice e fa sempre le fusa.
È anche uno dei pochi gatti che non si fanno le unghie sui divani, cosa rara e preziosa che farà di lei la fortuna della sua nuova famiglia.
E questa è l’unica cosa che la rende davvero anormale.
Grazie ancora a tutti per il suporto, vogliate condividere questo lieto fine.

Andrea Cascioli.

_____

AGGIORNAMENTO 7 FEBBRAIO:

7 Febbraio 2016, Domenica.
L’ho portata a Firenze, mi sono venuti incontro.
Da stasera alle 18,00 Susy la dolce è a Milano da Zia Marta & Family.
La mano nel video è proprio quella di “Zia Marta” nel loro primo incontro.
Suo marito e i loro tre bambini sono felicissimi, hanno fatto trovare cibo, regali, giochini, cuccia, cuscini e pallina.
Una stanzetta calda tutta sua per cominciare, poi da domani o dopodomani lentamente l’accesso a tutta casa.
E le cure, l’interferone per bocca tutta la vita (poche gocce insapori nel cibo), la prospettiva di una vita normale nonostante la Fiv.
Ecco, Susy, gatta adulta ma giovane, io ti devo ringraziare.
M’hai insegnato che si possono affrontare 600 chilometri di viaggio e non fare un lamento, che si può arrivare in una casa sconosciuta ed essere tranquilli, felici, disposti a strusciarsi e fare le fusa da subito, anche davanti alla mano estranea di “Zia Marta”.
Susy, vorrei dirti la verità.
L’estraneo ero io.
“Zia Marta” e la sua famiglia sono quelli che ti amano.
Da 15 giorni non fanno che aspettarti, io ero solo un passante, chi ti ama sono loro.
Imparerai a riconoscerli e a cambiare la loro vita, darai ad ognuno un motivo, il proprio, quello di cui hanno bisogno.
Susy, grazie.
M’hai fatto sentire utile, m’hai fatto conoscere il vero volto di varie persone, i gesti generosi di alcuni e i timori di altri. M’hai fatto conoscere “Zia Marta”, ho finalmente incontrato di persona anche Clara e Giovanni.
M’hai permesso di mettere d’accordo tutti, anche chi non era d’accordo, col tuo buon carattere che ha conquistato più di una persona, con le fusa mentre ti facevo le iniezioni per 30 giorni di ricovero a casa mia.
Grazie per il viaggio insieme, non solo per i 600 chilometri tra Roma e Milano, mi riferisco a questi 30 giorni senza un lamento, felici, di fusa affettuose.
Grazie di questo video che mi racconta che il bello può succedere, che queste brave persone generose sono state premiate, che un’anima buona come la tua le arricchirà, rendendole felici.
A loro che non sanno chi era Stevie Stivaletti, a chi lo ha conosciuto, a chi avrebbe voluto abbracciarlo, a chi lo ha fatto e non può più, dico ancora una volta che illudersi è sbagliato ma arrendersi è peggio.
Susy, grazie, sei la gatta più buona che ho conosciuto in tutta la mia vita.

Andrea Cascioli.

Hanno salvato e aiutato Susy la dolce:
Eleonora Giacomel
Marianna Marianna
Emanuela Matiddi
Irene Gentile
Claudia Iannucci
Andrea Cascioli
Clara Fonti
Stefi Civetta
Consuelo Casti
Antonella Piracci
Stefano Hani
Antonella Casareale
Marina Fruci
Bruno Gattone (che ha donato il suo sangue 2 volte)
e
Il Progetto Stevie Stivaletti
e
le 2500 persone che avevano condiviso il suo appello.

Anche stavolta, senza più bisogno d’aiuto, non occorre un “mi piace” ma è meglio una condivisione.
Per raccontare a tutti che aiutare un micio Fiv + (ovvero positivo alla Fiv) è possibile, facile, fluido, soddisfacente, non problematico e offre possibilità concrete per un lieto fine.
Grazie.

La storia di Susy e anche tutti i futuri aggiornamenti con le foto della nuova famiglia saranno qui sotto in basso.
Dall’8 Gennaio 2016 al 7 Febbraio 2016 Susy è stata supportata economicamente, aiutata, stallata, curata e adottata grazie al Progetto Stevie Stivaletti.

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Il Progetto Stevie Stivaletti comprende il mio romanzo (gratuito on line):

LO SCRITTORE, I SUOI GATTI E UN MISTERO.

https://andreacascioli.wordpress.com/archivio-capitoli-del-romanzo/

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Tutti i capitoli pubblicati finora sono on line qui, leggibili gratuitamente:

Fessacchiotto miniature - 1-32 orizz

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La Pagina Facebook “LO SCRITTORE, I SUOI GATTI E UN MISTERO” è qui:

Fessacchiotto Pagina FB

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3 commenti

  1. Non rimango fredda e ho deciso di postare il primo commento, probabilmente rimarrà l’unico ,ma di tutta questa storia seppur bellissima ,l’unica cosa che mi viene da dire che fino ad alcuni anni fa, i veterinari non pretendevano nessun compenso per curare un gatto randagio o al massimo un compenso molto basso ,solo pro forma ,in particolare se si trattava di gente che non aveva disponibilità di denaro studenti pensionati ..ect Per quanto riguarda le visite più che altro , ma venivano incontro anche in caso di interventi operatori . Ne ho avuti tanti di gatti, sin da bambina ci sono cresciuta, sterilizzati tanti e ho avuto e conosciuto anche tanti veterinari e ho visto la trasformazione .
    L’attività veterinaria è diventata nel giro di 20 anni un proficuo business che fa leva sull’emozionalità delle persone.I veterinari sanno che chi è innamorato del proprio pet non avrà mai il coraggio di dire no.
    Sono una delle poche categorie oggi che non ha conosciuto la crisi.

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  2. E lo dico a lei visto che i commenti non compaiono e va ben così sempre che lei li veda e li legga edè già qualcosa che la piometra seppur una situazione gravissima era un intervento di normale amministrazione rischioso per l’animale ma ordinario per il veterinario non certo un intervento da centinaia di euro !!
    Sia chiaro

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