LA CONTRADDIZIONE DI VIRGINIA RAGGI
Non ho motivo di avere in simpatia Virginia Raggi, non posso, in quanto appare fredda, distaccata e algida.
Per capire meglio che persona sia, il 21 Maggio scorso sono andato a sentirla parlare di rifiuti e decoro urbano, in una periferia all’estremo ovest di Roma, oltre Ponte Galeria, in località Piana del Sole.
Mi ha fatto sorridere che una che si chiama Raggi possa capitare a parlare in un posto che si chiama Piana del Sole. Quando si dice il destino.
Questa che segue è la mia impressione, al netto di ogni preconcetto, sia in positivo che in negativo.
All’inizio dell’incontro quando parlava la candidata Sindaco leggeva i dati su alcuni fogli, evidentemente per rispettare la scaletta delle slide o diapositive che venivano proiettate alle sue spalle mentre parlava.
A dire il vero in quei primi momenti a volte leggeva, qualcuno ha notato questo e me lo ha sottolineato.
Quando rispondeva alle domande della platea però la Raggi parlava “a braccio”, ovvero improvvisando, senza leggere nulla, articolando con una certa disinvoltura.
Ho notato che nel contatto col pubblico risulta un po’ troppo fredda e frenata.
Tuttavia, al netto della modalità oratoria, se devo giudicare le parole e i concetti che esprimeva, erano tutti chiari, circostanziati, ben definiti, esposti con determinazione e facilmente comprensibili.
Quel suo modo freddo e “impalato” non si sposa con le parole che usa quando parla “a braccio”, effettivamente se io potessi trascriverle ne risulterebbe un discorso appassionato, però a guardarla mentre le pronuncia sembra statica e congelata.
Questo fatto mi ha lasciato perplesso e ho voluto comprendere meglio questa contraddizione.
Perciò ho cambiato posto e mi sono seduto in prima fila, a tre metri da lei e dal suo tavolo, studiando come si muove, come interagisce, quello che dice, come lo dice, come muove le mani, gli occhi, dove guarda e chi guarda quando parla.
In effetti Virginia Raggi risulta asettica, molto controllata, assolutamente priva di enfasi.
I suoi concetti e le sue parole sono di ottimo livello, tuttavia “a pelle” di lei non ho percepito il calore, come si dice in gergo televisivo “non buca”.
Usa un tono di voce pacato, senza enfasi da comizio, ma osservando meglio ho fatto caso che questo dipende da una sua scelta ben precisa di controllarsi nel timore di fare troppo, mi pare che tenda a controllare i propri entusiasmi nel timore di esagerare in qualcosa.
Non so quanto la Raggi pagherà in termini elettorali questa sua “rigidità”, se l’elettorato saprà guardare ai contenuti più che all’apparenza, ma so che personalmente di quell’incontro mi hanno colpito tre cose: le non-promesse, la sedia e l’incontro con Imposimato.
Durante tutto l’incontro non ho sentito alcuna facile promessa elettorale, neanche mezza; piuttosto ho sentito l’esposizione di un programma e il racconto dettagliato di un Sistema corrotto che quel programma intende contribuire a cambiare; è la prima volta che mi capita di sentire una campagna elettorale senza promesse.
Al tavolo sul palco a parlare erano inizialmente due persone: Virginia Raggi e Stefano Vignaroli.
Quando ha dovuto parlare una terza persona, la Raggi si è alzata, ha lasciato la sua sedia al nuovo oratore, è scesa dal palco, ha preso una sedia libera per sé dalla platea e l’ha portata sul palco riprendendo posto al tavolo.
Non l’ha chiesta a nessuno, se l’è presa da sé, ci ha messo dieci secondi scegliendo il modo più veloce e diretto, non ha interrotto il collega o disturbato lo svolgimento chiamando qualche collaboratore.
Verso il termine dell’agorà è arrivato a sorpresa il Giudice Ferdinando Imposimato per sostenerla ed applaudirla.
Io ero a tre metri dalla Raggi e ho avvertito la sua emozione per un istante, ho visto che è riuscita a controllarla e ho capito perché è così rigida e asettica.
A sentirla parlare di Mafia Capitale, di tangenti, Aziende che si arricchiscono sui rifiuti, giri di milioni di euro, poteri forti collusi, grandi interessi economici e consiglieri comunali del PD coinvolti, l’ho vista frenarsi e rimanere sobria, consapevole e seria, insomma, penso di aver compreso che sia fredda e attenta a non vibrare per scelta.
Mi sono fatto l’idea che Virginia Raggi sia perfettamente cosciente di muoversi in un campo minato e ad esso si approccia con la prudenza misurata di un artificiere che cammina tra gli ordigni e non si può permettere il minimo errore o il minimo fremito.
Ne avevo già avuto il sospetto quando l’avevo vista da Bruno Vespa nella trasmissione Porta a Porta.
No, non ho in simpatia Virginia Raggi, ve l’ho detto, non posso.
Perché non racconta le barzellette, non fa battute, non ammicca suadente, non fa la “piaciona” e nemmeno si fa i selfie con i fan.
È un po’ troppo rigida e seria, forse un po’ tesa come uno studente prima di un esame importante.
A distanza di due giorni sul suo Diario Facebook ho visto anche un video di oggi (23 Maggio) in cui parla “a braccio” e non è affatto fredda, non è per nulla algida o controllata.
E davvero no, non legge proprio.
Vi consiglio di guardarlo, il video: dopo il primo minuto in cui appare un po’ rigida poi si rilassa, trova il proprio agio, dice quel che va detto, spiega tutto, si espone, si entusiasma, verso il termine perfino si emoziona.
Il video, che ho trovato molto interessante, è questo.
Ecco, adesso ho capito meglio la contraddizione apparente di Virginia Raggi, ne so un pochino di più.
L’ho ascoltata, osservata, studiata, ho compreso il suo timore che il proprio entusiasmo la possa tradire, che possa rivelarsi controproducente; sono convinto che la Raggi sia prudente, accorta, responsabilmente.
Al netto dell’impressione di donna asettica e controllata, le sue parole e i suoi concetti sono inoppugnabili, all’altezza del ruolo per il quale si propone.
Per quel che ho percepito al momento la reputo la candidata più interessante per il Comune di Roma.
Ancora non ho motivo di averla in simpatia, ma comincio ad averne stima e fiducia.
Perciò faccio pure un disegnino.
Quanto al Giudice Ferdinando Imposimato, è stato un magistrato antimafia eccellente, pulito, onesto, integerrimo.
Oggi, ottantenne, è Presidente Onorario della Corte di Cassazione e si occupa di Diritti Umani.
I suoi tre video in cui spiega perché non si deve cambiare la Costituzione sono qui e la sua opinione è assolutamente interessantissima.

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