LO STRANO CASO DELLA GATTA INVISIBILE.
Questa è la storia lieta di Delizia, la micetta di Passo Corese che ho catturato il 6 Gennaio di quest’anno.
Per questioni che racconterò più in basso, di lei non ho quasi mai parlato, praticamente non è mai apparsa sul mio Diario Facebook o su questo mio blog; è stata invisibile. Ci sono dei motivi, oggi finalmente posso raccontarvi la sua vicenda.
LA PIAZZA:
La micetta all’età di quattro mesi ci è stata segnalata in una condizione pericolosissima e molto triste: viveva cucciola in una piazza di paese dove le automobili sfrecciano tutto il giorno, vicino a un bar dove gli ubriachi del paese se si avvicinava la prendevano a calci.
Così lei ha imparato a non fidarsi delle persone, ne ha avuto sempre un terrore folle.
Delizia non ha mai ricevuto una carezza, perché ha scelto di non riceverle.
Sembra una storia strappalacrime, da libro Cuore, invece è vera, perché vero è che gli umani da sempre se la prendono con i più deboli; lo fa specialmente chi è frustrato, chi annega i propri problemi nel bicchiere.
Così la gattina ha scelto di diventare virtualmente invisibile. Al bar non s’è più vista, sul marciapiede della piazza era molto prudente, camminava rasente i muri, mostrandosi pochissimo, vivendo nascosta e schiva per un paio di mesi.
La signora gentile che ce l’ha segnalata le lasciava qualche croccantino, ma la micia non si è mai fatta toccare, al solo avvicinarsi di chiunque scappava: la cattura sembrava impossibile.
Anche se fosse sopravvissuta alle macchine che sfrecciavano in cerchio in quella piazza rotonda, entro un paio di mesi (era Gennaio) la gatta sarebbe andata in calore e a primavera avrebbe iniziato a sfornare gattini in piazza, carne da macello garantita.
Le automobili erano solo uno dei pericoli futuri, oltre al contagio eventuale di Fiv, Felv, Fip, Emobartonellosi, il Calicivirus, il Coronavirus, la Toxoplasmosi, e per i suoi futuri figli l’Herpesvirus e la gastroenterite. Chissà quante cucciolate future: si prospettava un quadro abbastanza pericoloso, anche perché la micia, completamente candida, sembrava già sviluppare i tipici tumori dei gatti bianchi provocati dal sole, sulla punta delle orecchie e sul nasino.
Chiamati dalla signora dei croccantini e dalla mia amica Daniela, siamo andati sul posto la sera del 6 Gennaio 2016; eravamo io, Francesca Barba e Simona Dell’Ova (per farvi capire meglio, sono le persone che hanno catturato la mia micia Gregoria e i suoi fratellini Candido e Novanta a Villa Gregoriana nel 2014, ma anche coloro che hanno salvato la gattina ex cieca Annalisa/Fusilla).
Con Francesca e Simona abbiamo tentato la cattura di Delizia ma ogni tentativo di intrappolarla è risultato inutile, la gatta non si è fatta avvicinare in alcun modo.
Inoltre in piazza il rischio era che potesse per la paura fuggire e rimanere investita.
Abbiamo anche tentato di farla rasserenare una mezz’ora, siamo andati via e poi tornati, ma non abbiamo ottenuto risultati diversi, la gatta era imprendibile.
Va considerato che Passo Corese è un paese parecchio fuori mano rispetto a casa mia e anche molto distante da Tivoli (dove vivono sia Simona che Francesca): la cattura doveva avvenire quella sera stessa, non saremmo potuti ritornare tanto presto e forse non ci sarebbe stata una seconda possibilità.
Ve la faccio breve: sono riuscito con dei trucchi e delle strategie a farla entrare in un portone di un palazzo, chiuderlo impedendole una via di fuga: almeno non era più nella piazza, era al sicuro dalle macchine; la prima fase del piano aveva avuto successo.
L’ho inseguita per le scale del palazzo fino all’ultimo piano dove sono riuscito a chiuderla all’angolo e prenderla in braccio.
L’ho catturata “a mano” ed era così spaventata da rimanere ferma ferma in braccio senza nemmeno graffiare o soffiare.
Così Delizia ha finalmente lasciato per sempre la piazza di Passo Corese, dove non esiste la cultura della sterilizzazione, dove il test Fiv e Felv è pressoché sconosciuto, dove le macchine sfrecciano impietose, dove il sole della piazza è incompatibile con la pelle rosea dei mici bianchi e minaccia tumori, dove gli ubriachi prendono a calci gli animali e nessuno si scandalizza.
Per via di quella cattura rocambolesca ho ritenuto Delizia come il 119esimo gatto aiutato e salvato dal Progetto Stevie Stivaletti.
In seguito Francesca Barba è stata determinante, tutta la vicenda di Delizia è stata gestita da lei.
LO STALLO:
Una volta catturata eravamo sicuri che farla adottare sarebbe stato relativamente semplice, era una bellissima gattina vaporosa, tutta bianca, dal pelo candido, con gli occhi sani, ancora cucciola: pareva una di quelle adozioni praticamente “tranquille”.
Non ho potuto prenderla in stallo: all’epoca avevo a casa Maybe piccino (anche lui di 4 mesi) con la gastroenterite: la micetta ancora cucciola non era vaccinata, per lei sarebbe stato rischiosissimo, il virus resiste attivo nell’ambiente per più di mezzo anno.
Inoltre pochi giorni dopo ho dovuto forzatamente prendere in stallo Susy (una gatta Fiv+, ovvero sieropositiva) che ho stallato in isolamento chiusa in bagno per quasi un mese prima di rimetterla in sesto e farla adottare.
Perciò abbiamo deciso che la micetta bianca l’avrebbe presa in stallo Francesca.
Per promuoverne l’adozione abbiamo fatto la foto che vedete qui sotto e le ho trovato un nome accattivante: Delizia.

Ma Delizia ha continuato per propria scelta ad essere invisibile.
Terrorizzata dagli esseri umani ha vissuto in casa di Francesca per mesi nascosta sotto il letto o dentro al suo tubo-gioco che riteneva sicuro.
Sceglieva di uscire solo quando Francesca era via per lavoro e soltanto in quelle occasioni di solitudine mangiava e andava nella sabbietta. In tutti gli altri momenti in cui era presente Francesca, la gattina è stata nascosta, terrorizzata dalla presenza umana e dalla “prigionia” di un tetto sulla testa rispetto a un cielo di stelle, per quanto invernale.
Ad ogni tentativo di avvicinamento, anche con cibo e parole dolci, da dentro il tubo che riteneva il suo nascondiglio sicuro la gattina soffiava e ringhiava, minacciando con il gesto di graffiare.
Questa cosa è durata vari mesi: pur vivendo in appartamento la gatta era invisibile, dal carattere forastico, sempre nascosta e solo dopo vari mesi Francesca è riuscita a fare alcune foto, a distanza, con lo zoom, dopo molti appostamenti.
Neanche fosse un safari fotografico, anziché una micetta di casa.
Sono le foto che vedete qui sotto.

La gestione di Delizia è risultata difficile, compresi i controlli medici, giacché era impossibile portarla dal veterinario.
Le macchie sul naso e sul bordo della punta delle orecchie non si riusciva a capire se fossero tumori della pelle o no.
In queste condizioni, senza test Fiv e Felv, senza vaccini o sterilizzazione, senza nemmeno una visita, un’adozione era da considerarsi impossibile.
Abbiamo sospeso tutti gli annunci e tutti gli appelli, in attesa di tempi migliori; paradossalmente, Delizia è diventata di colpo invisibile anche su internet.
Dopo mesi, finalmente, è stata prelevata con l’astuzia da Francesca, messa in un trasportino e portata dal veterinario: è risultata negativa alla Fiv e alla Felv, le macchie su naso e orecchie non sono risultate dei tumori ma solo macchie del grasso sotto le automobili (macchie durate per mesi!).
Quando è tornata a casa, Delizia si è nuovamente nascosta e non si è più vista.
La situazione era drammatica, piuttosto che tenere la gattina in quella condizione di disagio psicologico per mesi, è stato deciso di rimetterla in libertà, dopo la sterilizzazione e i vaccini, non certo a Passo Corese in una piazza, ma in qualche posto abbastanza sicuro dove potesse essere nutrita e monitorata.
Prima di attuare questa soluzione estrema io ho proposto, come ultimo tentativo, un periodo a casa mia per vedere se accompagnandosi con altri gatti Delizia si sarebbe potuta “sbloccare” ritrovando un minimo di serenità; confidavo soprattutto in Bruno Gattone e le sue qualità di “mammo”.
Nei mesi seguenti però attuare questo piano non è stato possibile, in quanto seppur negativa a Fiv e Felv, Delizia successivamente non aveva più fatto altri test per Emobartonella, Toxoplasmosi e Coronavirus, per via dell’impossibilità di portarla dal veterinario: ho avuto paura per Maybe che si era appena salvato dalla gastroenterite per un pelo e mi sono riproposto di mischiarla con gli altri miei mici solo dopo i test.
L’ADOZIONE:
Francesca per fortuna nel frattempo ha trovato un’adozione: l’ottimo Alessio che ha deciso di portarsi a casa la micetta e che le sta facendo fare passi da gigante con evidente amore.
Ho da proporvi un paio di video che documentano tutto ciò: se cliccate su questo link arriverete al primo video e potrete vederla: non è più invisibile, ormai è a casa nuova, Alessio la chiama Lizzy e mi pare proprio che entrambi siano felici.
Cliccando su quest’altro link potete vederla nel secondo video, più recente: Delizia oggi si fa anche accarezzare.
In caso i link non funzionassero andate qui.
Alcuni di voi non riusciranno comunque a vederli, credo per via delle impostazioni della privacy sul Diario Facebook di Francesca (i video di Alessio e Delizia sono pubblicati lì).
Ci tengo a sottolineare il ruolo importantissimo di Francesca Barba nella vita della micetta: il suo apporto è stato determinante.
Ecco, questa è la storia di Delizia, che adesso ha 11 mesi, appare nei video di Alessio e le cui vicende ora avete potuto finalmente leggere.
Seguiranno altri video, che segnalerò qui sotto. E altri aggiornamenti, per raccontare che forse le arriverà un fratellino.
No, non è più invisibile.
Non ne ha più bisogno.
Scrivere questo, finalmente, per me è una delizia.
Andrea Cascioli.

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© 2016 ETICO, BISBETICO, FRENETICO, PATETICO.
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