
BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO VENERDÌ 20 GENNAIO ORE 21,15
SULLA RACCOLTA FONDI:
Buonasera.
La raccolta fondi per Bruno Gattone si è conclusa. Oggi alle 21,00 ho ricevuto l’ultimo bonifico che mi ha fatto raggiungere 1.311 euro. Con gli 11 euro in più comprerò un farmaco per il prossimo micio bisognoso.
Da questo momento NON INVIATE DENARO, la raccolta è terminata.
Hanno donato 44 persone.
In fila per sei col resto di due, ovviamente.
Grazie per le offerte, ognuna delle quali indispensabile, grazie per la sintonia, per la vostra generosa partecipazione e per aver voluto bene a Stevie Stivaletti e voluto aiutare Bruno Gattone (che ringrazia, ormai guarito).
Sono molto colpito, io non pensavo saremmo arrivati a raccogliere tutti i 1.300 euro, mi sembrava tantissimo già due terzi.
Ora vado ad abbracciare Bruno Gattone 44 volte.
In fila per sei col resto di due.
Andrea Cascioli.

BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO GIOVEDÌ 19 GENNAIO ORE 10,55
SULLA RACCOLTA FONDI:
NON INVIATE DENARO, LA RACCOLTA È TERMINATA,
ABBIAMO RAGGIUNTO LA CIFRA OCCORRENTE.
Buongiorno.
A distanza di sette giorni vi rendiconto la situazione del denaro raccolto per Bruno Gattone.
Purtroppo il crash di Facebook di Venerdì scorso ha penalizzato l’evento; organizzarlo proprio quel giorno è stata una sfortuna impossibile da prevedere.
Però nei giorni successivi è andata meglio.
Al momento è stata raggiunta la cifra di 969 euro, le persone che hanno donato un contributo per Bruno Gattone sono state 32.
Possono sembrare poche, ma dovete considerare che nemmeno mi conoscono di persona, sono solo amicizie virtuali, seguono il mio operato attraverso Facebook o tramite questo blog e si fidano al punto da inviare il loro denaro: questo è incredibile, io sono stupefatto e travolto da questa fiducia, da questo punto di vista 969 euro sono un sacco di soldi.
Non è stata raggiunta la cifra di 1300 euro, quindi non fermerò ancora la raccolta, ma sono già soddisfatto: rientrare di ben 2/3 di una cifra così importante è stato utilissimo, alla fine ho speso solo 331 euro. Quasi quello che ho speso per Orsetto Pixar: è una cifra affrontabile. Inoltre potrebbe arrivare qualche altra donazione, tra 31 euro toccheremo quota 1000.
Ho già ringraziato personalmente ognuna delle persone che hanno contribuito, scrivendo loro per mail o nella messaggistica privata di Facebook.
Se malauguratamente qualcuno non avesse ancora ricevuto il mio ringraziamento probabilmente lo troverà nella cartella di Facebook “richieste di messaggi”, perché io ho scritto proprio a tutti, uno per uno.
Certamente dichiarare che Bruno era ormai in salute e che i conti erano già stati pagati forse mi ha fatto perdere le persone che donano sull’onda emotiva dell’urgenza o del pericolo, ma è stato più attinente alla realtà delle mie intenzioni e alla trasparenza che mi piace garantire.
Non ne sono affatto pentito, un approccio sobrio e leale è un investimento sulla credibilità del Progetto Stevie Stivaletti e della mia persona.
Nel 2016 il Progetto Stevie Stivaletti ha salvato o aiutato a salvare 139 gatti, casi gravissimi o disperati. Ha sempre pagato visite, farmaci, interventi e carburante di tasca propria.
Gli unici due casi in cui ha organizzato raccolte di denaro sono state per salvare i 100 Gatti di Fioranello e per operare al palato la gatta cieca Camilla (che oggi vede e ha il palato perfetto).
Ognuna di quelle due volte il denaro è andato alle persone direttamente interessate SENZA INTERMEDIARI (nemmeno io).
Questa è stata la prima volta che il Progetto ha raccolto denaro per se stesso e non per altri: Bruno Gattone, che con la FORL era un caso gravissimo, ora a 4 mesi dall’intervento sta molto bene ed è tornato al suo ruolo di Mammo e di gatto-infermiere con la sua presenza tranquillizzante.
Può tornare a donare il sangue 2 volte all’anno per le trasfusioni e salverà ancora molte vite di gatti in pericolo di morte, saprà abbracciare e accudire nuovi sfortunati, li farà sentire a casa, meno impauriti e meno soli.
Questo aggiornamento con le cifre è un atto dovuto, un rendiconto ufficiale; l’intenzione non è quella di spingere chi non ha donato a giustificarsi o a scrivere commenti in cui spiega perché non abbia fatto un’offerta o se magari l’ha già fatta per i rinoceronti colitici della Birmania.
Non donare è normalissimo, è la condizione naturale, ci tengo a dirlo: nessuno deve sentirsi in obbligo o in difetto, sarebbe una sciocchezza. Per questo non scrivo i nomi di chi contribuisce, non voglio creare condizioni di figli e figliastri.
Questo è un Progetto, non una questua. E voi che state leggendo queste righe, che abbiate donato o no, voi siete qui per sapere di Bruno: siete tutte persone eccellenti, non mucche da mungere.
Se ci sarà qualche altra donazione aggiornerò la cifra su questa stessa pagina per informarvi.
Per chi si fosse sintonizzato soltanto ora e volesse partecipare, troverà le istruzioni per donare al Progetto Stevie Stivaletti per Bruno Gattone qui sotto.
Grazie tutti per la vicinanza, l’aiuto e la sintonia.
Andrea Cascioli.
TUTTI GLI AGGIORNAMENTI PRECEDENTI SONO QUI DI SEGUITO, IN QUESTA PAGINA.
NON INVIATE DENARO, LA RACCOLTA È TERMINATA,
ABBIAMO RAGGIUNTO LA CIFRA OCCORRENTE.
IN CHE MODO DONARE:
Potete fare la vostra donazione in tre maniere differenti, con bonifico bancario, oppure con Postepay, o anche con PayPal. Scegliete la modalità a voi più comoda.
Qui di seguito spiego come fare per ogni modalità:
_______________
CON BONIFICO BANCARIO:
Iban: IT45U0103038940000063152454
Intestato a GIOVANNI DUCA
Il bonifico è la modalità più semplice; quello on line attraverso il vostro internet banking è quasi sempre gratuito.
Se possedete un conto corrente con internet banking gratuito vi consiglio questa soluzione, per non pagare alcuna commissione: così qualunque importo vorrete donare arriverà totalmente a Bruno Gattone, senza provvigioni bancarie.
Come causale scrivete “PER BRUNO GATTONE”.
Appena effettuato il bonifico scrivete una mail al mio indirizzo andreacascioli@tiscali.it comunicando quanto avete donato: in questo modo potrò calcolare l’importo totale delle donazioni, non dovremo aspettare gli estratti conto aggiornati e potrò calcolare in tempo reale quando interrompere l’evento, per non superare l’importo di 1300 euro.
Non dimenticate di specificare che avete usato la modalità del bonifico.
_______________
CON PAYPAL:
Per donare con PayPal il modo più semplice è cliccare questo link:
https://www.paypal.me/cynthiaruia
Oppure potete cercare di accedere in modo tradizionale dal vostro account PayPal e poi dovete inserire questo indirizzo mail: cynthiaruia@gmail.com
che è collegato al conto PayPal che riceverà la vostra donazione.
COME SI FA A DONARE CON PAYPAL:
Si deve avere (o attivare) un conto PayPal.
Nel caso non lo aveste e dobbiate attivarlo sarete aiutati a configurarlo.
Creare un conto PayPal è sempre gratuito.
L’invio di denaro (euro) a familiari e amici nella zona euro è sempre gratuito, però soltanto se usate il vostro saldo PayPal o il vostro conto bancario.
Se usate la carta, invece, la tariffa è del 3,4% + 0,35 euro. È sconsigliata, quindi.
Perciò è meglio usare il vostro saldo PayPal o il vostro conto bancario.
Ricordatevi di scegliere l’opzione “amici e familiari” per non pagare alcuna commissione, altrimenti PayPal trattiene 70 centesimi ogni 10 euro e la vostra offerta non arriva intera.
Appena inviato il denaro scrivete una mail al mio indirizzo andreacascioli@tiscali.it comunicando quanto avete donato: in questo modo potrò calcolare l’importo totale delle donazioni, non dovremo aspettare gli estratti conto aggiornati e potrò calcolare in tempo reale quando interrompere l’evento, per non superare l’importo di 1300 euro.
Non dimenticate di specificare che avete usato PayPal.
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CON POSTEPAY:
Ricaricando questa carta Postepay potete donare in vari modi.
È semplice e veloce, ma c’è sempre una commissione da pagare.
Di seguito vi elenco tutti i modi e i costi (1 euro, 2 euro o anche 3 euro).

I dati sono questi:
N. di carta Postepay: 4023 6009 3922 7767
intestata a CYNTHIA RUIA
codice fiscale: RUICNT55C47H501W
COME SI FA A DONARE CON POSTEPAY:
Farlo è semplicissimo. Qui di seguito spiego ogni differente modo:
Dagli sportelli ATM Postamat (il bancomat di Poste Italiane):
È possibile ricaricare una carta Postepay usando un’altra carta Postepay, oppure un’altra carta Bancoposta o anche una normale carta Pagobancomat.
Digitare il numero della carta Postepay da ricaricare, confermare la volontà di effettuare l’operazione ed attendere qualche istante affinché la procedura risulti andata a buon fine e sia possibile ritirare lo scontrino. La commissione per l’operazione di ricarica è di 1 euro se usate un’altra carta Postepay, oppure un’altra carta Bancoposta.
La commissione è invece di 2 euro se usate la carta bancomat, mentre è di 3 euro se usate altre carte.Dallo sportello ATM bancomat (il bancomat delle banche):
Recatevi al bancomat. Se disponibile selezionare la voce “Ricarica Postepay” visibile sullo schermo. Digitare il numero della carta Postepay da ricaricare e l’importo, confermare la volontà di effettuare l’operazione ed attendere qualche istante affinché la procedura risulti andata a buon fine e sia possibile ritirare lo scontrino. La commissione per l’operazione di ricarica è di 2 euro se usate la carta Pagobancomat, mentre è di 3 euro se usate altre carte.
allo sportello della Posta:
Chiedete il modulo per ricaricare la carta Postepay e compilatelo con i dati (il numero della carta Postepay da ricaricare, il codice fiscale del titolare e l’importo che si vuole accreditare sulla carta) e consegnatelo all’impiegato assieme al vostro codice fiscale e al vostro documento. L’operazione costa 1 euro, qualunque importo vogliate donare. Vi daranno pure una ricevuta.in tabaccheria:
Per ricaricare Postepay presso una tabaccheria occorre comunicare il numero della carta Postepay da ricaricare, il codice fiscale del titolare e l’importo che si vuole accreditare sulla carta.
Le ricariche presso le tabaccherie possono essere effettuate esclusivamente in contanti. La commissione per l’operazione di ricarica è di 2 euro qualunque importo vogliate donare.
in una ricevitoria Sisal:
Per ricaricare Postepay presso una ricevitoria Sisal è sufficiente presentare il numero della carta da ricaricare e il codice fiscale del titolare.
Poi comunicare l’importo.
La commissione per l’operazione di ricarica è di 2 euro qualunque importo vogliate donare.sul sito di Poste Italiane (se avete un account con loro):
In questo caso dovete avere un account sul sito, seguire le istruzioni partendo dai Servizi Postepay, inserire i dati richiesti (il numero della carta Postepay da ricaricare e il codice fiscale del titolare), l’importo che si vuole accreditare sulla carta e i vostri dati.
L’operazione costa 1 euro, qualunque importo vogliate donare.con il cellulare attraverso Poste Mobile (se avete la SIM di Poste Italiane):
se avete Posta Mobile il vostro cellulare dovrebbe essere già collegato con il vostro conto corrente postale; basterà inserire i dati (il numero della carta Postepay da ricaricare ed il codice fiscale del titolare), l’importo e il vostro numero di sicurezza(quello che vi hanno dato all’ufficio postale quando avete ritirato la SIM).
L’operazione costa 1 euro, qualunque importo vogliate donare.
Appena inviato il denaro scrivete una mail al mio indirizzo andreacascioli@tiscali.it comunicando quanto avete donato: in questo modo potrò calcolare l’importo totale delle donazioni, non dovremo aspettare gli estratti conto aggiornati e potrò calcolare in tempo reale quando interrompere l’evento, per non superare l’importo di 1300 euro.
Non dimenticate di specificare che avete usato PostePay.
NON INVIATE DENARO, LA RACCOLTA È TERMINATA,
ABBIAMO RAGGIUNTO LA CIFRA OCCORRENTE.
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BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO VENERDÌ 13 GENNAIO ORE 09,00:
LA VISITA DI CONTROLLO.
Buongiorno a tutti.
Dopo 4 mesi dall’intervento di estrazione dei denti Bruno Gattone ha fatto un controllo abbastanza “definitivo“con il dr. Settimi: la situazione delle gengive è molto buona.
C’è ancora una piccola parte leggermente arrossata nei solchi lasciati dalle suture, ma è davvero poca cosa. Inoltre nei prossimi mesi quei solchi si andranno lentamente a livellare e diminuiranno gli spazi in cui la placca potrà depositarsi, il chirurgo quindi prevede un ulteriore piccolo miglioramento.
Bruno Gattone ora mangia 90 grammi di croccantini al giorno, autonamente, direttamente dalla ciotola, ormai senza alcun problema.
Il punto di sutura dimenticato che a Ottobre gli dava fastidio si è riassorbito e quell’infiammazione dovuta alla placca attorno a quel punto non c’è più.
Bruno Gattone mangia con appetito, gioca, è felice, ha recuperato il suo peso di sei chili ed è tornato a fare l’infermiere per i gattini trovatelli (ora è abbracciato a Orsetto Pixar) e il mammo allattante con Gregoria.
Al momento la patologia gengivale autoimmune che lo affligge (la FORL, descritta più in basso, nei primi aggiornamenti dal 9 Settembre in poi) è decisamentesotto controllo.
Il gel per le gengive e per il sistema immunitario che prima davo 2 volte al giorno e che poi ho scalato a una sola volta, lentamente lo sto diminuendo; al terzo mese ero passato a somministrarlo a giorni alterni, e da oggi passo a un giorno si e due no. Tra un mese sarà ogni tre giorni e lentamente, scalandolo, se tutto continuerà ad andare bene verrà sospeso.
Il dr. Settimi è estremamente soddisfatto del decorso post-operatorio: a suo dire l’attuale evoluzione è ottima, oltre ogni previsione, perché la situazione quattro mesi fa era davvero molto grave, in quanto l’infiamazione in fondo alla bocca, verso le mandibole, era tipica dei casi più difficili.
Il dottore ritiene che l’ottimo recupero sia dipeso anche dalla mia scelta di non aver mai voluto trattare la FORL di Bruno Gattone con il cortisone; secondo me (e anche secondo il medico) i corticosteroidi avrebbe inizialmente attenuato l’infiammazione alleviando momentaneamente i sintomi, ma dentro alle gengive avrebbero innescato un processo devastante e irreversibile per le radici dei denti e per le gengive stesse.
Scegliere di non trattare Bruno Gattone col cortisone e preferire una costosa chirurgia pare che sia stata una scelta determinante; oggi le sue gengive sono sfiammate e rosate, pulite e non più rosso fuoco, nemmeno in fondo, verso la mandibola.
Questo era l’ultimo dei controlli a breve termine, la situazione delle gengive è talmente migliorata che il prossimo controllo non è stato prenotato, sarà almeno tra sei mesi, verso l’estate 2017, quando saranno passati 10 mesi-un anno dall’intervento.
Per quel periodo ci aspettiamo un ulteriore lieve miglioramento.
Bruno Gattone ha mantenuto i denti anteriori e i canini, mangia senza problemi, sta bene ed è nuovamente in grado di donare il sangue per i mici in fin di vita.
IL COSTO.
Da quattro mesi non passa giorno che qualcuno non mi chieda un IBAN o un riferimento PayPal o una PostePay per offrire concretamente un sostegno economico a Bruno Gattone.
Come tutti sapete fino ad oggi non ho ancora fatto partire l’evento di raccolta fondi per lui, e c’è un motivo.
Ho spiegato ogni volta che volevo essere sicuro del costo finale: non ho intenzione di intascare un centesimo in più dell’importo speso, ho intenzione di bloccare l’evento non appena raggiunta la cifra che ho speso.
Per garantire questo occorre sapere l’importo esatto definitivo e fino ad oggi c’era la malaugurata possibilità che Bruno Gattone dovesse tornare sotto i ferri per togliere anche i denti davanti. Oggi sappiamo che non occorrerà, che il suo calvario finisce qui: Bruno è in perfetta forma, decisamente ristabilito e non ci saranno nuove spese aggiuntive.
Quindi il conto definitivo (già pagato) rimane fermo a quota 1300 euro.
Ho fatto bene a non fare altri costosi accertamenti ad Ottobre, quando aveva smesso di mangiare per via del punto di sutura dimenticato, pare proprio che non ce ne fosse bisogno.
Oggi finalmente, dopo quattro mesi dall’intervento chirurgico, faccio partire l’evento.
Se volete partecipare fornisco qui di seguito un IBAN e una PayPal oltre a una PostePay per fare la vostra donazione.
Intanto grazie per la vostra vicinanza, per le mail, i messaggi e le telefonate.
L’EVENTO PER BRUNO GATTONE.
Come sapete non ho l’abitudine di chiedere denaro per me o per i gatti che curo.
Di solito il Progetto Stevie Stivaletti aiuta i gatti randagi in difficoltà, noni miei animali.
Durante il 2016 io stesso ho donato per Susy, Camilla, Pallino Pallone, Sun, Ciccio, l’Innominato (oggi è adottato e si chiama Rospo Bao Disastro) e per Orsetto Pixar.
Li ho anche, catturati, stallati, aiutati, curati e trasportati, a volte cercati, assieme a Toxy, Ciccio, Delizia, Palletta, Mirtillo, Futura e Furia (e i loro fratellini).
In questo caso, per Bruno Gattone, io non sono soltanto un tramite, o un front-man, ma sono direttamente coinvolto.
Bruno Gattone è stato per anni il motore del Progetto Stevie Stivaletti, è stato l’infermiere di tutti, come una Mamma per i più piccoli, discreto e presente sempre, per tutti, ha salvato alcuni mici in fin di vita donando il proprio sangue per loro.
Stavolta quindi il denaro non andrà a brave volontarie o a gatti altrui, ma a Bruno Gattone.
Ovvero a me, anche se non direttamente: non essendo mai stato attrezzato per farmi inviare denaro, userò Postepay, Pay Pal e IBAN di persone delle quali garantisco personalmente l’onestà.
PER QUESTA VOLTA, QUINDI, STATE MANDANDO DENARO A ME, ANCHE SE LO INVIATE A LORO.
È giusto che lo sappiate; anche se non c’è il mio nome, ho autorizzato quelle persone a raccogliere le vostre offerte destinate a me.
Sono conscio che avrei raccolto più denaro con appelli disperati o annunci di tracolli finanziari, ma preferisco essere trasparente: non c’è alcuna emergenza, ogni conto inerente il caso di Bruno Gattone è già stato pagato da me quattro mesi fa, nel Settembre 2016.
Perciò la vostra (eventuale) donazione rimborserà le spese sostenute e già saldate per le visite, la sala operatoria, l’operazione chirurgica, la parcella dell’anestesista, del chirurgo, i farmaci acquistati e le radiografie (1300 euro). Trovate tutti i conti negli aggiornamenti qui in basso, a partire dal 9 Settembre 2016.
Non mandate cifre grandi, non occorre. Siete in molti (spero) e l’obiettivo stavolta non è di raccogliere “il più possibile” ma di raggiungere l’importo di 1300 euro e poi fermarsi.
IN CHE MODO DONARE:
Potete fare la vostra donazione in tre maniere differenti, con bonifico bancario, oppure con Postepay, o anche con PayPal. Scegliete la modalità a voi più comoda.
Qui di seguito spiego come fare per ogni modalità:
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- CON BONIFICO BANCARIO:
Iban: IT45U0103038940000063152454
Intestato a GIOVANNI DUCA
Il bonifico è la modalità più semplice; quello on line attraverso il vostro internet banking è quasi sempre gratuito.
Se possedete un conto corrente con internet banking gratuito vi consiglio questa soluzione, per non pagare alcuna commissione: così qualunque importo vorrete donare arriverà totalmente a Bruno Gattone, senza provvigioni bancarie.
Come causale scrivete “PER BRUNO GATTONE”.
Appena effettuato il bonifico scrivete una mail al mio indirizzo andreacascioli@tiscali.it comunicando quanto avete donato: in questo modo potrò calcolare l’importo totale delle donazioni, non dovremo aspettare gli estratti conto aggiornati e potrò calcolare in tempo reale quando interrompere l’evento, per non superare l’importo di 1300 euro.
Non dimenticate di specificare che avete usato la modalità del bonifico.
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- CON PAYPAL:
Per donare con PayPal il modo più semplice è cliccare questo link:
https://www.paypal.me/cynthiaruia
Oppure potete cercare di accedere in modo tradizionale dal vostro account PayPal e poi dovete inserire questo indirizzo mail: cynthiaruia@gmail.com
che è collegato al conto PayPal che riceverà la vostra donazione.
COME SI FA A DONARE CON PAYPAL:
Si deve avere (o attivare) un conto PayPal.
Nel caso non lo aveste e dobbiate attivarlo sarete aiutati a configurarlo.
Creare un conto PayPal è sempre gratuito.
L’invio di denaro (euro) a familiari e amici nella zona euro è sempre gratuito, però soltanto se usate il vostro saldo PayPal o il vostro conto bancario.
Se usate la carta, invece, la tariffa è del 3,4% + 0,35 euro. È sconsigliata, quindi.
Perciò è meglio usare il vostro saldo PayPal o il vostro conto bancario.
Ricordatevi di scegliere l’opzione “amici e familiari” per non pagare alcuna commissione, altrimenti PayPal trattiene 70 centesimi ogni 10 euro e la vostra offerta non arriva intera.
Appena inviato il denaro scrivete una mail al mio indirizzo andreacascioli@tiscali.it comunicando quanto avete donato: in questo modo potrò calcolare l’importo totale delle donazioni, non dovremo aspettare gli estratti conto aggiornati e potrò calcolare in tempo reale quando interrompere l’evento, per non superare l’importo di 1300 euro.
Non dimenticate di specificare che avete usato PayPal.
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- CON POSTEPAY:
Ricaricando questa carta Postepay potete donare in vari modi.
È semplice e veloce, ma c’è sempre una commissione da pagare.
Di seguito vi elenco tutti i modi e i costi (1 euro, 2 euro o anche 3 euro).

I dati sono questi:
N. di carta Postepay: 4023 6009 3922 7767
intestata a CYNTHIA RUIA
codice fiscale: RUICNT55C47H501W
COME SI FA A DONARE CON POSTEPAY:
Farlo è semplicissimo. Qui di seguito spiego ogni differente modo:
- Dagli sportelli ATM Postamat (il bancomat di Poste Italiane):
È possibile ricaricare una carta Postepay usando un’altra carta Postepay, oppure un’altra carta Bancoposta o anche una normale carta Pagobancomat.
Digitare il numero della carta Postepay da ricaricare, confermare la volontà di effettuare l’operazione ed attendere qualche istante affinché la procedura risulti andata a buon fine e sia possibile ritirare lo scontrino. La commissione per l’operazione di ricarica è di 1 euro se usate un’altra carta Postepay, oppure un’altra carta Bancoposta.
La commissione è invece di 2 euro se usate la carta bancomat, mentre è di 3 euro se usate altre carte. - Dallo sportello ATM bancomat (il bancomat delle banche):
Recatevi al bancomat. Se disponibile selezionare la voce “Ricarica Postepay” visibile sullo schermo. Digitare il numero della carta Postepay da ricaricare e l’importo, confermare la volontà di effettuare l’operazione ed attendere qualche istante affinché la procedura risulti andata a buon fine e sia possibile ritirare lo scontrino. La commissione per l’operazione di ricarica è di 2 euro se usate la carta Pagobancomat, mentre è di 3 euro se usate altre carte.
- allo sportello della Posta:
Chiedete il modulo per ricaricare la carta Postepay e compilatelo con i dati (il numero della carta Postepay da ricaricare, il codice fiscale del titolare e l’importo che si vuole accreditare sulla carta) e consegnatelo all’impiegato assieme al vostro codice fiscale e al vostro documento. L’operazione costa 1 euro, qualunque importo vogliate donare. Vi daranno pure una ricevuta. - in tabaccheria:
Per ricaricare Postepay presso una tabaccheria occorre comunicare il numero della carta Postepay da ricaricare, il codice fiscale del titolare e l’importo che si vuole accreditare sulla carta.
Le ricariche presso le tabaccherie possono essere effettuate esclusivamente in contanti. La commissione per l’operazione di ricarica è di 2 euro qualunque importo vogliate donare.
- in una ricevitoria Sisal:
Per ricaricare Postepay presso una ricevitoria Sisal è sufficiente presentare il numero della carta da ricaricare e il codice fiscale del titolare.
Poi comunicare l’importo.
La commissione per l’operazione di ricarica è di 2 euro qualunque importo vogliate donare. - sul sito di Poste Italiane (se avete un account con loro):
In questo caso dovete avere un account sul sito, seguire le istruzioni partendo dai Servizi Postepay, inserire i dati richiesti (il numero della carta Postepay da ricaricare e il codice fiscale del titolare), l’importo che si vuole accreditare sulla carta e i vostri dati.
L’operazione costa 1 euro, qualunque importo vogliate donare. - con il cellulare attraverso Poste Mobile (se avete la SIM di Poste Italiane):
se avete Posta Mobile il vostro cellulare dovrebbe essere già collegato con il vostro conto corrente postale; basterà inserire i dati (il numero della carta Postepay da ricaricare ed il codice fiscale del titolare), l’importo e il vostro numero di sicurezza(quello che vi hanno dato all’ufficio postale quando avete ritirato la SIM).
L’operazione costa 1 euro, qualunque importo vogliate donare.
Appena inviato il denaro scrivete una mail al mio indirizzo andreacascioli@tiscali.it comunicando quanto avete donato: in questo modo potrò calcolare l’importo totale delle donazioni, non dovremo aspettare gli estratti conto aggiornati e potrò calcolare in tempo reale quando interrompere l’evento, per non superare l’importo di 1300 euro.
Non dimenticate di specificare che avete usato PostePay.
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Sono molto contento che Bruno Gattone sia completamente fuori pericolo.
Qualunque sarà la cifra raccolta, non smetterà di abbracciare cuccioli, allattare e curare altri animali in difficoltà e di essergli sempre vicino.
Grazie per il vostro sostegno.
Andrea Cascioli.
TUTTI GLI AGGIORNAMENTI PRECEDENTI SONO QUI DI SEGUITO, IN QUESTA PAGINA, SOTTO QUESTA FOTO.

BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO LUNEDÌ 10 OTTOBRE ORE 23,00:
A un mese dall’intervento di estrazione dei denti Bruno Gattone da Domenica 9 Ottobre ha mangia 90 grammi di croccantini al giorno, autonamente, direttamente dalla ciotola, è in netta ripresa.
L’infiammazione attorno al punto di sutura dimenticato è sotto controllo e gli dá fastidio poco.
Se non ci saranno sorprese il punto si riassorbirà entro in paio di settimane al massimo. Al momento la patologia gengivale FORL (descritta più in basso, nei primi aggiornamenti dal 6 Settembre in poi) sembra sotto controllo. Ne avrò conferma dal chirurgo tra 10 giorni.
Per ora il conto (già pagato) rimane a quota 1300 euro.
Abbiamo fatto bene a non fare altri costosi accertamenti, pare proprio che non ce ne fosse bisogno.
Sono cautamente ottimista. La situazione sta diventando concretamente convincente, 90 grammi di cibo secco ogni 24 ore rimetterebbero in piedi pure un bisonte.
Grazie a tutti.
Andrea Cascioli.
BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE ORE 23,30:
Oggi Bruno Gattone è stato un po’ meglio, più reattivo. La temperatura è tornata a 37,7 (è un valore normale).
Non sto dando cure, tranne il solito gel sulle gengive. Stamattina aveva mangiato autonomamente, una quantità nella media, ovvero 20 grammi di croccantini a pasto (x 3 pasti al giorno).
Alle 23,30 bilancio totale di oggi (5 Ottobre) è stato di 83 grammi di croccantini (la dose giusta sarebbe di 60) mangiati autonomamente e direttamente dalla ciotola senza alcun invito o forzatura. Vispo e attento per tutto il giorno.
Decisamente una giornata ottima.
BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO MARTEDÌ 4 OTTOBRE ORE 22,00:
Buonasera.
Come sapete oggi volevo fare dei controlli approfonditi (prelievi del sangue, emocromo, profilo biochimico, ecografia dell’addome e radiografia del torace) alla ricerca della causa dell’improvviso peggioramento di Bruno Gattone.
Per questo ho preso appuntamento con il mio internista di fiducia, il dr. Marco Colaceci, alle 13,30 a Roma.
Prima, però, ho voluto escludere la ricomparsa di eventuali problemi di placca e gengive e quindi ho portato al controllo dal chirurgo dr. Settimi che la settimana scorsa ha tolto i punti (e la placca tra i fili di sutura e le gengive) sotto anestesia.
Poter escludere la bocca come causa mi obbligherebbe a fare accertamenti nuovi e più approfonditi in altre direzioni.
Il chirurgo ha confermato che la bocca di Bruno Gattone è sensibilmente migliorata ma si è accorto che purtroppo in una piccola parte è rimasto un punto di sutura; la settimana scorsa quando aveva levato i punti, quello gli era sfuggito: il chirurgo aveva dimenticato di toglierlo e per fortuna oggi ho insistito per un controllo, prima di andare dall’internista e procedere con i controlli approfonditi.
Intorno al punto non c’è ancora placca ma la gengiva in quella piccola parte comincia già ad essere infiammata. Al controllo di oggi il chirurgo se ne è accorto ma non può togliere il punto se non con un’altra anestesia (sarebbe la terza in un mese).
Il filo usato era quello riassorbibile, il punto si toglierà da solo, tra qualche settimana, quindi aspetteremo.
A detta del chirurgo l’infiammazione in quella piccola parte della gengiva non giustifica lo stato poco reattivo e la mancanza d’appetito, lui non crede sia quella la causa e questa sua convinzione mi invita a procedere con altri controlli presso l’internista (che appartiene ad un’altra struttura).
Tuttavia, per via di questa dimenticanza, io non sono in grado di comunicare all’altro medico (il mio internista di fiducia) che la situazione in bocca è perfetta e che quindi sia da escludere come causa del malessere; la sopportazione del dolore o del fastidio è soggettiva, varia da paziente a paziente e Bruno Gattone potrebbe anche essere infastidito da quella piccola infiammazione, nonostante quello che pensa il chirurgo dr. Settimi.
Alle 13,30 ero comunque in un altro quartiere di Roma, all’appuntamento per gli accertamenti.
Dopo una visita molto accurata di un’ora e un quarto l’internista dr. Marco Colaceci non ha rilevato alcuna anomalia.
A differenza del chirurgo, lui non si sente di escludere che l’infiammazione attorno a quell’unico punto di sutura possa essere determinante, mi ha consigliato di aspettare e di non fare per il momento accertamenti, anche perché il quadro generale è buono e non ci sono indizi che suggeriscano di procedere verso uno specifico settore (per esempio renale, piuttosto che cardiaco o riguardante fegato, stomaco o intestino, oppure di natura polmonare).
Insomma, dato il quadro generale di buono stato di salute, se volessimo fare accertamenti dovemmo farli un po’ in tutte le direzioni. Avrebbero costi altissimi.
Affrontare tutto questo e rischiare di non trovare nulla perché il chirurgo aveva dimenticato di levare un punto di sutura sarebbe una situazione surreale, oltre che molto costosa.
Ho deciso quindi per il momento di non fare alcun tipo di accertamento e di aspettare una settimana-dieci giorni valutando la situazione giorno per giorno, in attesa che il punto di sutura si stacchi da solo e che quindi l’infiammazione che ne deriva scompaia.
Ovviamente se la situazione dovesse aggravarsi rivedrò la mia decisione.
L’ipotesi di fare oggi stesso una leggera anestesia e levare quel punto di sutura mi ha tentato: in quel modo avremmo saputo già da domani se Bruno Gattone fosse ritornato subito reattivo, ricevendo una conferma della nostra ipotesi in tempi velocissimi, valutando i comportamenti e l’appetito.
L’internista dr. Colaceci però mi ha sconsigliato: non soltanto sarebbe la terza anestesia in un mese, ma se anche levando il punto non risolvessimo entro un giorno o due, Bruno Gattone dovrebbe fare comunque a breve i prelievi, un’ecografia addominale, la radiografia al torace e occorrerebbe presto una quarta anestesia: davvero troppo.
Preferiamo attendere e lasciarlo a quota due anestesie, che già non sono poche.
Il micio ora è a casa, oggi era un pochino più reattivo e appena tornato ha mangiato una porzione regolare di croccantini.
Colaceci rimane il mio medico di riferimento, nessuno più di lui è indicato per valutare una situazione generale senza particolari indizi. La visita è stata accuratissima, il colloquio estremamente importante per valutare la situazione generale. Lui esclude la FIP, categoricamente. Inoltre vi ricordo che Bruno Gattone risulta negativo a Fiv e Felv.
Aspettiamo. Rimando prudentemente l’evento della raccolta fondi perché non so se ci saranno costi aggiuntivi, comunque al momento non faccio gli accertamenti, sarebbe sprecare denaro che al momento può servire ad altri.
Vi terrò aggiornati, grazie.
Andrea Cascioli.
BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO SABATO 1 OTTOBRE ORE 13,00:
Buongiorno.
Bruno Gattone è a casa dal 27 Settembre, dopo aver tolto i punti e la placca.
Già durante il viaggio di ritorno era felice e senza dolore, si rotolava felice nel trasportino. L’ho anche filmato.
La situazione della convalescenza procede abbastanza bene, per ora. Due volte al giorno applico sulle gengive un gel che aiuta il sistema immunitario e aspetto attento e guardingo che nei prossimi giorni accada qualcosa, con la speranza che invece non accada nulla.
Peso il cibo e sono in grado di quantificare al grammo quanto mangia, come mangia, se la quantità del suo cibo è in crescita o in diminuzione. Al momento è in crescita.
Al riformarsi della placca (che sarà di meno in quanto non potrà depositarsi sui denti che abbiamo levato ma solo sui canini e sulla lingua) vedremo in futuro come reagirà il sistema immunitario. Quanto Bruno Gattone saprà gestirla e combatterla correttamente, senza infiammare le gengive, è un’incognita.
Immagino che la placca si riformerà nei prossimi 15 giorni, al massimo nel prossimo mese.
Quindi non mi aspetto un eventuale peggioramento prima della metà di Ottobre o a Novembre.
Tuttavia attendo altri due o tre giorni per essere sicuro che non ci siano sorprese immediate; se tutto sarà tranquillo nella prossima settimana farò partire l’evento per la raccolta fondi (al momento il conto già pagato è di circa 1200-1300 euro).
IL CIBO E LE QUANTITÀ
Come ho già scritto nell’ultimo aggiornamento, dopo aver tolto i punti inizialmente Bruno Gattone, timoroso della ciotola che associava al dolore, mangiava un croccantino alla volta portandoselo dietro al televisore e mangiandolo lì, nascosto: quello evidentemente è l’unico posto nel quale non ha mai provato dolore e si è convinto che quello sia l’unico luogo sicuro per mangiare.
Nei pasti successivi ha preso lentamente coraggio, nel giro di 5 pasti è riuscito a nutrirsi direttamente dalla ciotola ma solo se la posiziono in modo che lui possa nascondersi dietro al televisore. Anche questo è un evento positivo che ho filmato.
Questo blog (WordPress) non permette più di inserire i video, però posso astutamente linkarvi una pagina Facebook in cui sono elencati e dove potrete vederli.
I video di questi ultimi giorni (li riconoscete tra i primi della lista perché sono numerati) li ho pubblicati qui:
https://www.facebook.com/andrea.cascioli/posts/1119931398101534
Grazie a tutti.
Andrea Cascioli.
BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO MARTEDÌ 28 SETTEMBRE ORE 09,00:
Buongiorno.
Bruno Gattone è a casa con la bocca abbastanza sfiammata, i punti tolti e i denti davanti puliti.
L’anestesia è stata leggerissima (lo si capisce anche dalla fattura dell’anestesista, 40 euro più iva, non è tanto).
Le ferite delle gengive per i denti tolti 22 giorni fa sono ormai perfettamente rimarginate, togliere i punti è stato giusto.
Tutta la placca quindi è stata rimossa, staremo a vedere quanta se ne riformerà e in quanto tempo.
Il conto di ieri è stato di 110 euro: 50 per l’anestesista e 60 per il gel da applicare sulle gengive nei prossimi mesi.
Molti di voi consigliano la medicina omeopatica, o tecniche di medicina integrata, o terapie laser per sfiammare. Terrò conto di ogni consiglio, ma almeno per il momento la soluzione è meccanica: denti o fili di sutura sono appigli sui quali la placca si deposita in grande quantità, eliminati questi appigli e somministrando farmaci che stimolano il sistema immunitario noi speriamo di aver risolto.
Insomma, con molta meno placca in bocca è possibile che il sistema immunitario possa riuscire a gestirla. Ci vuole tempo per sapere se avremo problemi oppure no.
Il primo controllo sarà tra 15 giorni, a meno che non si presentino dolori o problemi prima (il che però sarebbe gravissimo).
Comunque anche se tra 15 giorni la situazione di placca e infiammazione dovesse essere buona, questo non vorrebbe dire che la situazione sia risolta, ma solo che momentaneamente va tutto bene.
Fisseremo comunque altri controlli futuri, anche nella migliore delle ipotesi ci vorranno mesi per capire se la situazione sarà normale e sostenibile.
È ovvio che non posso aspettare mesi per organizzare la raccolta fondi, e nemmeno altri 15 giorni prima della visita di controllo, tuttavia vorrei aspettare almeno quattro o cinque giorni per capire l’andamento: se sarà buono potrò sperare che la spesa totale si fermi qui, senza dover tornare in sala operatoria.
Bruno Gattone sta bene, già in macchina nel trasportino si rotolava contento. È vispo, gioca, si rotola felice facendo le fusa e non ha febbre. Pesa 5,1 chili, è leggermente sottopeso per via dei digiuni.
Non può mangiare pappette ricostituenti, è sconsigliato per almeno 5 giorni per via della consistenza di quei cibi, ha ancora qualche piccolo avvallamento tra i lembi delle ferite e residui cremosi di pappette potrebbero facilmente infilarsi in quelle fessure. Si, esistono integratori iper nutrienti liquidi, ma non gli occorrono, è pur sempre un gattone di oltre 5 chili, anche se ha perso peso non è certo sciupato o scheletrico. E poi ora tornerà a mangiare.
Purtroppo si è innescata una situazione psicologica: Bruno Gattone ha paura della ciotola e ultimamente anche del cibo, li mette in relazione col dolore, non vuole mangiare nemmeno senza ciotola sul pavimento.
Non sa che ora la bocca è sfiammata: appena tornato a casa ha mangiato due grammi di croccantini (ovvero 14 croccantini) senza mai saltare o fuggire. Però ci ha messo venticinque minuti.
Non per difficoltà di deglutizione, ma per paura: va stimolato continuamente, ne prende uno per volta e se lo porta dietro al televisore incassato nel mobile, dove lo mangia di nascosto. Poi quando si riaffaccia dal suo nascondiglio (mica subito, a volte anche dopo un minuto o due) se stimolato ne prende un’altro con la bocca e guardingo se lo porta via, per mangiarselo al sicuro nel suo nascondiglio “segreto”.
Lui si nasconde dal dolore. Dietro il televisore non lo ha mai provato e s’illude quindi che se mangia di nascosto non soffrirà.
È un gatto molto intelligente, ha ragionato e trovato un suo modo per mangiare “al sicuro” dal dolore.
Stanotte sono riuscito a dagli altri 8 grammi (56 croccantini, ovvero 56 volte questa giostra di inginocchiamenti, stimoli, parole dolci, carezze e proposte).
Alla fine, tutto sommato, verso le 3 e mezza di notte aveva mangiato in tutto 10 grammi, che sono 70 croccantini e anche 70 corteggiamenti suadenti da parte mia.
Mi auguro che riprenda fiducia in fretta, non ho mai corteggiato così tanto in vita mia nessuna donna.
Vi farò sapere con nuovi aggiornamenti.
Del gatto, non delle donne.
Si, sono un po’ meno allarmato e faccio battute. Ma non abbasso la guardia.
Grazie a tutti.
Andrea Cascioli.
BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO MARTEDÌ 27 SETTEMBRE ORE 13,20:
Buongiorno.
Oggi è Martedì e come da programma stamattina alle 9,30 ho portato Bruno Gattone al controllo dal chirurgo maxillo, il dr.Settimi.
Vi ricordo che la sua patologia è la FORL, ovvero il sistema immunitario che per combattere la placca attacca anche le gengive, infiammandole; 3 settimane fa abbiamo tolto quasi tutti i denti.
Oggi le ferite si sono richiuse bene, ma la bocca di Bruno Gattone è di nuovo messa male, in sole 3 settimane la placca si è nuovamente formata, sia sui canini e sugli incisivi rimasti, sia nella parte in fondo, dove prima c’erano i molari e premolari che abbiamo tolto 21 giorni fa.
In quella parte retrostante della bocca priva di denti la placca si è formata tra i fili di sutura e le gengive. Per questo Bruno Gattone è tornato a provare dolore quando mangia.
Alla luce di questo ho dovuto lasciarlo per fargli fare un’anestesia e fargli togliere i punti; anche se sono riassorbibili il chirurgo ritiene che non convenga aspettare, ci vorrebbe un altro mese e la placca si depositerebbe di nuovo tra fili e gengive.
Tornerò a prenderlo oggi pomeriggio dopo le 14,30.
LE ASPETTATIVE
Le aspettative nel caso dei Bruno Gattone sono incerte.
Purtroppo la situazione di gonfiore gengivale nella parte retrostante, in fondo (vicino alle mandibole) di solito è proprio la più grave, è quella con meno aspettative di guarigione, le percentuali sono abbastanza basse.
Non sappiamo se togliere i molari e i premolari sia servito a risolvere del tutto, ma temiamo di no.
Al momento l’intenzione del chirurgo è di togliere i punti per eliminare l’occasione di accumulo di placca tra fili e gengive (le ferite si sono richiuse bene), di rifare la pulizia dei denti rimasti tentando di conservarli e di provare ad applicare in bocca quotidianamente un gel che dovrebbe aiutare il sistema immunitario a combattere solo la placca, in modo corretto.
Il chirurgo afferma che spesso questo gel ottiene risultati soddisfacenti, ma non sempre.
Immagino il costo del prodotto da applicare a vita e già mi viene l’ansia.
Tuttavia, se dovesse funzionare, sarebbe una soluzione auspicabile.
Se invece questa soluzione nei prossimi tempi non dovesse funzionare, Bruno Gattone dovrà tornare in sala operatoria e togliere anche gli incisivi e i canini.
Pure in quel caso, però, non ci sarà certezza che la questione si risolva.
Ma dobbiamo affrontare un problema alla volta, quando si presenta, quindi al momento proviamo a conservare incisivi e canini, togliamo i punti di sutura e cominciamo a somministrare ogni giorno il gel sulle gengive, osservando il risultato nei prossimi tempi.
Non siamo in grado di prevedere cosa siano i “prossimi tempi”: forse giorni, o settimane, forse mesi, dipende quanto il gel sperimentale riuscirà a regolare l’equilibrio tra sistema immunitario e placca: funzionerà finché funzionerà, speriamo per sempre, ma lo sapremo solo provando.
IL DENARO
Non sono ancora in grado di quantificare il totale degli importi futuri, nemmeno so quanto mi costerà l’anestesia di oggi, la pulizia dei denti e il gel sperimentale, lo saprò oggi pomeriggio.
Da parecchi giorni molti di voi mi scrivono sia su Facebook che in privato, si offrono di fare bonifici e donazioni, mi esortano a far partire un evento o a lasciare gli estremi di un conto corrente o una mail Pay Pal.
Immagino che alcuni si chiedano anche perché io non faccia ancora partire l’evento della raccolta fondi, giacché è quasi un mese che sto pagando conti salatissimi.
Lo farò, il Progetto Stevie Stivaletti aiuterà anche Bruno Gattone, ma voglio prima avere chiaro il quadro della questione e il conto preciso degli importi, sapere con esattezza la cifra che occorre, per poter interrompere le donazioni appena raggiunta. Non voglio raccogliere cifre superiori al necessario.
Quindi per trasparenza non posso far partire una raccolta fondi, concluderla, e poi un mese dopo entrare di nuovo in sala operatoria e tornare a “battere cassa”, sarebbe brutto, poco chiaro e poco rispettoso nei confronti della fiducia che avete nei miei confronti.
Ecco perché.
Forse questa mia titubanza prudente può aver fatto pensare che io non apprezzi il vostro slancio e le vostre intenzioni; nessuno me lo ha detto apertamente, con grande discrezione e gentilezza.
Però io temo di aver potuto dare quest’idea e intendo rassicurarvi: farò partire l’evento, lo prometto, ma lo farò appena sarò in grado di capire se la questione si risolve adesso o se Bruno Gattone dovrà tornare sotto i ferri e affrontare un’altra operazione.
Per il momento navighiamo a vista, gli importi sono comunque tutti saldati, non sto facendo debiti, non è nel mio stile.
Ora mangio un boccone, vado a riprendere Bruno Gattone dal chirurgo maxillo e con l’occasione faccio fare un controllo a Pallino Pallone che ha problemi con i denti (ma credo sia perché li sta cambiando, in quanto cucciolo).
Grazie a tutti.
Andrea Cascioli.
BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO LUNEDÌ 26 SETTEMBRE ORE 3,00:
Buongiorno a voi.
Per me è una giornata abbastanza brutta.
Vengo subito al punto: c’è stato un crollo verticale, da tre giorni Bruno Gattone non mangia più, aggravandosi di ora in ora, l’operazione sembra essere stata completamente inutile, in pochi giorni è tornato nella condizione iniziale di prima dell’intervento.
Mentre mangia salta e grida per il dolore e fugge spaventato, ogni giorno va peggio.
Fino all’altro ieri mangiava almeno le pappette, da ieri non riesce a mangiare nemmeno più quelle, salta e scappa con qualunque cibo, anche semi-liquido.
Martedì lo porterò dal chirurgo dr. Settimi, (è a Roma solo il Martedì) e immagino che certificherà un problema dovuto al fatto che dopo soli 15 giorni la placca si sta riformando.
Se fosse così penso che vorrà fare un ultimo estremo tentativo cercando di operarlo e togliere anche gli ultimi denti rimasti, ovvero i canini e gli incisivi (tutti gli altri li aveva già tolti).
Inutile che vi dica che ho già fatto tutte le prove possibili, escludo il virus (ormai risolto): Bruno Gattone è vispo e senza febbre, fa le fusa, il problema è in bocca quando mangia.
Martedì mattina lo porterò digiuno, io credo che si debba fare qualcosa subito, anestesia e chirurgia se necessario.
Se sarà così il conto necessariamente salirà e sarò costretto a far partire una sottoscrizione.
La vedo grigia, sono decisamente allarmato.
Vi ricordo che con questi interventi chirurgici di asportazione dei denti l’80% dei casi risolve del tutto (purtroppo non è il caso di Bruno Gattone), mentre il 16% risolve solo in parte (speriamo sia il suo caso) e il 4% non risolveper nulla nemmeno con l’asportazione di tutti i denti.
Sono davvero di umore pessimo. Si, Per me è una giornata abbastanza brutta.
Proprio oggi, 26 Settembre, sono 5 anni esatti dalla morte di Sergio Bonelli, non riesco ancora a fare pace con il fatto che sia andato via.
Per chi volesse, il mio pensiero su di lui è qui:
http://wp.me/p6wdt7-bt
BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE ORE 9,00:
Buongiorno.
Sono stato un po’ assente per problemi familiari, me ne scuso.
A distanza di una settimana dall’ultimo aggiornamento confermo che Bruno Gattone non ha mai più avuto febbre e che è abbastanza vispo e reattivo.
Mangia 30 grammi di croccantini per pasto (2 pasti al giorno, quindi un totale di 60 grammi di cibo secco, ovvero porzioni normali) ma non cerca il cibo spontaneamente, va imboccato e stimolato con trucchi e giochi. Però finisce sempre la sua porzione, anche se con fatica, specialmente gli ultimi 8 grammi.
Bruno teme la ciotola associandola al dolore provato in passato, non vuole metterci la faccia dentro, accetta cibo solo sul pavimento. Inoltre le terapie nella bocca le detesta, i medicinali pure e sempre più spesso come mi vede scappa, associandomi a quelle fastidiose manipolazioni.
Nel complesso sta bene, ma non mi sembra sia al 100%, qualcosa ancora non va.
LE DONAZIONI:
Aspetto ancora un po’per far partire l’evento delle donazioni: sono conscio che se avessi chiesto il vostro contributo due settimane fa “a caldo” avrei raccolto sull’onda dello slancio una cifra considerevole, ma non è quello che m’interessa: preferisco avere un conteggio preciso da comunicarvi, per onestà intellettuale; al momento ancora non mi sento di affermare con certezza che Bruno Gattone abbia finito i suoi controlli, questa mancanza di appetito mi suona strana, se tra qualche giorno le cose non cambieranno forse un emocromo completo andrebbe fatto per capire meglio.
Se il conto dovesse aumentare ve lo comunicherò, al momento è fermo a 1.140 euro.
Aspetterò ancora qualche giorno, poi farò partire l’evento per la raccolta.
Grazie a tutti
BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE ORE 21,00
Buonasera.
Stamattina alle 9,00 Bruno Gattone aveva 37,6.
Oggi pomeriggio alle 15,00 la temperatura era 37,7.
Stasera alle 21,00 anche, era 37,7.
Vi ricordo che per un gatto questi valori non sono febbre, bensì normali.
Faccio presente che dal controllo dall’altro ieri i valori sono stati:
Martedì: 40,0 – 39,5 – 39,0
Mercoledì: 38,6 – 38,3 – 38,0
Giovedì: 37,6 – 37,7 – 37,7
Mi pare che la temperatura si sia stabilizzata, non sembrano esserci più variazioni.
Continuo a dare l’antibiotico e il gastroprotettore.
Oggi pomeriggio Bruno Gattone ha mangiato con poco slancio, ma alla fine ha terminato tutti i 110 croccantini della sua porzione (30 grammi).
Stasera sembra essere più reattivo e gioca anche un pochino con gli altri mici.
A domani, per un nuovo aggiornamento.
Grazie a tutti.
Andrea Cascioli.
BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE ORE 13,00
Buongiorno.
Bruno Gattone è senza febbre.
Stanotte aveva 38,1 (per un gatto non è febbre) e stamattina aveva 37,6.
I medici che lo seguono sono cautamente ottimisti. Rimangono all’erta, ma sono molto meno allarmati di due giorni fa.
Io sono un pochino più tranquillo.
Come supponevo abbiamo fatto bene a non fasciarci la testa prima del tempo e attendere un paio di giorni: questa prudenza ha risparmiato a Bruno ulteriori viaggi, prelievi, visite e stress. Inoltre ha impedito al conto di arrivare a 2.000 euro in un lampo, rimanendo a quota 1.100 euro.
Non faccio ancora partire l’evento di raccolta fondi: so che sarete in molti a donare e non intendo rischiare di approfittarmene, perciò voglio essere sicuro di un importo definitivo.
Senza febbre immotivata al momento viene a cadere ogni sospetto di patologie gravi, continuerò a monitorare la temperatura fino a domani per scrupolo, ma con i medici siamo ormai quasi certi che Bruno Gattone abbia a che fare con un virus e lo stia combattendo con il sistema immunitario indebolito un po’ più lentamente del solito. Questo per via dell’intervento chirurgico e della denutrizione (prima e anche dopo).
La patologia alle gengive e anche la denutrizione sono state già un duro colpo, l’intervento chirurgico anche.
Queste tre cose associate al virus hanno creato un cocktail esplosivo.
Inoltre Bruno Gattone aveva donato il sangue da appena 15 giorni e va calcolato anche quello perso durante l’operazione ai denti e quello prelevato sabato scorso per gli esami (tutti i risultati sono buoni).
Anche i continui spostamenti e i lunghi viaggi in auto per i controlli medici non hanno contribuito a rasserenarlo (io abito a 50 km dal centro di Roma).
Insomma, trasportato in ore assolate febbricitante, digiuno da giorni e con poco sangue non è proprio una condizione ideale per riprendersi da un’operazione chirurgica.
Comunque ora è senza febbre, è a casa, sonnecchia in terrazza al fresco o in salotto nei suoi posti preferiti.
Purtroppo per nutrirlo va continuamente stimolato: da solo ancora non mangia, l’appetito è poco e il micio è molto svogliato, crediamo che l’antibiotico gli stimoli un senso di nausea.
Tuttavia perdendoci una mezz’oretta e proponendogli un croccantino alla volta non rifiuta il cibo: in questo modo da tre giorni mangia regolarmente 60 grammi di croccantini suddivisi in due pasti, ovvero una quantità assolutamente regolare, beve autonomamente e quindi presto riprenderà peso.
Sta facendo molte terapie, comprese iniezioni di un gastroprotettore, l’antibiotico specifico, gli somministro Herpless per il sistema immunitario, il gel Stomadine sulle gengive per aiutare il post-operatorio che è soddisfacente (i punti tengono e le ferite stanno guarendo).
Se la febbre anche domani sarà assente direi che potremmo ritenere inutili nuove analisi escludendo a priori eventuali patologie gravi.
Con grande risparmio di ulteriori ansie, viaggi stressanti e denari.
Vi tornerò ad aggiornare domani.
Grazie a tutti.
Andrea Cascioli.
BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO MERCOLEDÌ 14 SETTEMBRE ORE 12,00
Buongiorno.
Intanto grazie a tutti, alcuni di voi mi telefonano o mi scrivono su whatsapp chiedendomi notizie di Bruno Gattone, altri non avendo un mio recapito seguono attraverso Facebook e vengono reindirizzati verso questa pagina: le statistiche del blog mi dicono che siete circa 700 persone a seguire ogni aggiornamento, i commenti su Facebook mi raccontano della vostra apprensione per Bruno Gattone.
Siate sereni, detesto preoccupare la gente, andrà tutto bene.
I medici che lo seguono sono i migliori, non stiamo tralasciando nulla.
Questo però a volte fa in modo che si possano ipotizzare anche cose molto brutte, fa parte dell’essere scrupolosi e previdenti: 40 di febbre nonostante la copertura antibiotica al controllo di ieri pomeriggio è stato un campanello d’allarme, va preso per quello che è, ovvero un allarme, null’altro.
La FIP, la Fiv e la Felv o l’eventualità di un tumore sono solo delle ipotesi, non sono delle diagnosi, ci tengo a dirlo.
In primo luogo nessuno ha diagnosticato nulla, tantomeno la FIP. Al momento Bruno Gattone ha febbre dopo 7 giorni di antibiotico e quindi oltre all’ipotetica infezione dovuta all’intervento chirurgico SOSPETTIAMO qualcosa di virale (non sappiamo quale virus).
Nessuna diagnosi, quindi, è un sospetto. SE la febbre persisterà cominceremo ad indagare. Altrimenti no.
Dalle indagini che faremo non possiamo escludere ANCHE il sospetto che un coronavirus asintomatico da vari anni (comunissimo) oggi sia mutato in FIP. È un’ipotesi. Il che non significa che quella sia una diagnosi. Tra ipotesi e diagnosi c’è molta differenza.
Ora, il nostro problema è che troviamo strano che la febbre persista anche dopo 7 giorni di antibiotici.
La febbre comporta necessariamente un’infiammazione.
Anche i sassi sanno che gli antibiotici non agiscono contro i virus. Tuttavia la doxiciclina ha come effetto collaterale inatteso di avere anche un’azione antinfiammatoria. Il principio attivo di Ronaxan (che è l’antibiotico che i miei medci hanno scelto) è proprio la doxiciclina, che mentre combatte eventuali batteri (non i virus) combatte anche l’infiammazione.
A volte una situazione virale favorisce i batteri: se un virus impegna il sistema immunitario, si può verificare che alcuni focolai di batteri possano proliferare in quanto una buona parte dei globuli bianchi è impegnata contro il virus.
Perciò in presenza di virus un antibiotico mirato come la doxiciclina risulta utile con un doppio effetto su eventuali infezioni batteriche e su infiammazioni febbrili.
Se dopo 8 giorni (oggi) la febbre persiste la cosa è strana.
Se dopo 9-10 giorni (dopodomani) ci sarà ancora, allora non penserò più a un “normale” virus e correrò a fare gli accertamenti non trascurando ipotesi anche improbabili ma tecnicamente possibili.
Bruno Gattone è donatore di sangue, risulta negativo ai test Fiv e Felv. Per scrupolo dobbiamo però considerare anche l’ipotesi che i test abbiano potuto dare un risultato falso-negativo. È possibile. Non per questo probabile.
In caso di febbre persistente va presa in considerazione anche un’ipotesi improbabile. Ovviamente se la febbre calerà verrebbe a mancare la motivazione che ci fa sospettare queste gravi patologie.
Scusate questo pippone pseudo-scientifico, è che alcuni mi chiedono spiegazioni e ho dovuto fare chiarezza, su Facebook ogni parola rischia di essere travisata e se non spiego tutto per bene si rischiano fraintendimenti.
Insomma, vedremo tra domani e dopodomani.
Se la febbre non dovesse passare avremo molti controlli da fare, in varie direzioni. Ovviamente faremo anche un’ecografia all’addome per escludere un versamento interno o altre sorprese.
Però devo mantenere i nervi saldi: fare già oggi decine di controlli in tutte le direzioni ci darebbe un vantaggio tutto sommato ininfluente, aggiungendo dei costi altissimi ad un conto già molto oneroso; occorre prima che Bruno Gattone dimostri che la febbre non cala.
Altrimenti mi ritroverò col gatto che tra due giorni sarà senza febbre e un conto da pagare di 2.000 euro.
Ci vuole equilibrio, se tra due giorni la febbre sarà ancora alta inizieremo le indagini, per ora voglio dare a Bruno Gattone la possibilità di dimostrare che sta combattendo un normale virus con qualche difficoltà per via del sistema immunitario provato dal digiuno prolungato e dall’intervento chirurgico.
Anche oggi, per il terzo giorno, ha mangiato, anche se ha sempre bisogno di essere imboccato o stimolato. Tuttavia già da ieri ha raggiunto dosi regolari (60 grammi di croccantini al giorno, 30 grammi ogni pasto).
Ieri sera alle 23,00 Bruno Gattone aveva 39,0 di febbre.
Stamattina alle 8,30 la temperatura era 38,0.
Alle 12,00 la misurazione ha registrato 38,3.
Navighiamo a vista, sarà importante vedere se nelle prossime 24 ore l’andamento sarà confermato o meno. Per oggi in base a queste tre misurazioni non ritengo sia il caso di stressare Bruno Gattone portandolo a Roma per accertamenti, aspetterò ancora un giorno per decidere.
Il prossimo aggiornamento domani 15 Settembre in mattinata, sperando in una nottata senza febbre.
Ringraziarvi per l’affetto è sempre troppo poco.
Andrea Cascioli.
BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO MARTEDÌ 13 SETTEMBRE H. 20,00
Buonasera.
Oggi pomeriggio ad una settimana dall’operazione ho portato Bruno Gattone al controllo dal chirurgo Dr. Settimi.
Le ferite in bocca sono soddisfacenti, i punti “tengono” e la placca è poca.
C’è una piccola parte infiammata della gengiva in basso a sinistra, proprio in corrispondenza del punto in cui il chirurgo aveva dovuto scavare l’osso.
Il dottore dice che non c’è correlazione, può anche darsi, cambia poco: il post-operatorio è comunque abbastanza soddisfacente.
La notizia non buona è che alle 15,00 Bruno Gattone aveva 40 di febbre. Dopo una settimana, con le ferite ben chiuse è una cosa molto sospetta.
Il chirurgo dr. Settimi afferma che non è riconducibile all’intervento effettuato, (io sono d’accordo, lo stato della bocca è ormai soddisfacente) quindi siamo tutti d’accordo nel credere che ci sia qualcosa di virale.
Aver cambiato il tipo di antibiotico tre giorni fa è stata quindi una scelta giusta, ma ci aspettavamo che non ci fosse più febbre, invece c’è, e dura da troppi giorni.
Ho sentito la dottoressa Bianchini che aiuta il dr. Colaceci (l’internista che ha in cura Bruno Gattone): il persistere della febbre nonostante gli antibiotici non le piace per nulla. Di comune accordo abbiamo deciso che aspetteremo ancora domani o al massimo dopodomani: se la temperatura non accenna a diminuire partiremo con degli accertamenti più approfonditi tesi ad escludere patologie gravi come tumori, Fiv, Felv e la FIP.
Gli accertamenti approfonditi (emocromo completo, profilo biochimico, lastre e ecografia) comporteranno altre spese “importanti”; per questo motivo aspetto ancora prima di far partire l’evento della raccolta fondi, anche se molti di voi mi stanno scrivendo in privato e in pubblico chiedendo i riferimenti per inviare un’offerta per Bruno Gattone; voglio prima avere un’idea chiara degli importi per sapere bene quanto ammonteranno le spese e quando dire stop alle offerte se dovessero superare l’importo.
Al momento siamo a 1.100 euro di spese sostenute, vediamo come evolve la situazione, magari domani la febbre inizierà a scendere e non ci saranno altri esami da fare.
Comunque vada, quando partirà la raccolta fondi sarà mia cura pubblicare tutte le fatture e gli scontrini.
Ma aspetto di capire se siamo di fronte a un banale virus (e allora la febbre dovrebbe passare entro qualche giorno) o se dobbiamo cercare qualcosa di molto grave.
Al momento Bruno Gattone pesa 5 chili (ne ha perso uno e mezzo), però nonostante abbia 40 di febbre da ieri mangia (quasi autonomamente) e beve: se non fosse per la temperatura alta sembrerebbe che clinicamente si stia riprendendo. Vedremo.
Ora vado a comprare il termometro digitale.
Si, comincio ad essere un pochino allarmato.
Tuttavia non è il caso di fasciarsi la testa prima del tempo, la FIP (malattia incurabile) è un’ipotesi purtroppo plausibile ma non per questo dobbiamo credere che la causa sia quella, le ipotesi sono varie, alcune tragiche, alcune risolvibili.
Siamo a un bivio, indagheremo, al momento siamo solo allarmati.
Domani sera vi aggiornerò sulla temperatura, sempre su questa pagina del blog, speriamo in un abbassamento.
Grazie a tutti per la vicinanza e le intenzioni generose.
Siate sereni e non vi preoccupate, magari si tratta solo di un normale virus e Bruno Gattone ci mette un po’ di più del normale a sconfiggerlo in quanto è debilitato.
Comunque vada, troverò un lato positivo in questo momento un po’ difficile.
A domani.
Andrea Cascioli.
BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO LUNEDÌ 12 SETTEMBRE:
Grazie a tutti.
Andrea Cascioli.
BRUNO GATTONE OPERATO
AGGIORNAMENTO MARTEDÌ 6 SETTEMBRE:
Perciò qui pubblicherò le foto del passato, convinto che presto tornerà ad essere come un tempo.
Ho anche deciso che il Progetto Stevie Stivaletti sosterrà Bruno Gattone. Non lo lascerò solo e farò di tutto per aiutarlo.
Bruno ha accarezzato, rassicurato, persino “allattato” ogni singolo gattino che è passato per la mia casa. È stato un riferimento sicuro per decine di cuccioli malati e spaventati, il suo abbraccio generoso è stato un rifugio rassicurante. Molti di voi oggi a casa loro hanno un micetto curato da Bruno, o un gatto malato a cui ha donato il sangue, salvandolo.
Intanto vi racconto come è andata, in molti volete sapere cosa sia successo e come sta realmente Bruno Gattone.

LA VISITA E LA DIAGNOSI
Martedì scorso 6 Settembre è stato visitato e operato a Roma dal dr. Settimi, che è uno specialista chirurgo della bocca venuto appositamente da Todi.
La visita è iniziata alle 15,30. Abbiamo terminato alle 22,30.
La situazione era gravissima, la bocca di Bruno era un disastro di sangue e gengive rosso fuoco.
Non è una normale stomatite: come immaginavo è confermato che si tratta della FORL, una malattia autoimmune per la quale il sistema immunitario funziona in modo impreciso: combattendo la placca si sbaglia e danneggia anche le gengive e le radici dei denti.
I danni provocati dalla FORL sono irreversibili, le gengive si gonfiano e sanguinano, mentre all’interno le radici dei denti si rovinano, consumandosi.
Una cura per la FORL a tutt’oggi non esiste, la malattia è degenerativa e inguaribile, il dolore è insopportabile, l’animale mangia sempre meno fino a non nutrirsi più, deperisce, muore per denutrizione o per le patologie che la denutrizione innesca.
Se cadono i denti l’animale a volte si salva e torna a mangiare.
Non c’è alcuna cura, il cortisone è da evitare: apparentemente all’inizio aiuta, poi invece peggiora il danno alle radici, all’interno delle gengive, provocando in seguito danni molto gravi.
Sottolineo ancora che non va confusa una normale gengivite o stomatite con la FORL; nel primo caso esistono cure, nel secondo no.
L’unico tentativo terapeutico è di togliere i denti, ma nemmeno funziona sempre.
Le statistiche dicono che togliendo i denti l’80% dei pazienti operati risolve completamente il problema.
Invece il 16% migliora la condizione ma non risolve il problema.
E purtroppo il 4% non migliora per nulla: anche dopo l’estrazione la patologia gengivale persiste con tutte le conseguenza.

L’INTERVENTO
Ho scelto ovviamente di intervenire subito.
Quindi dopo la visita, alle 16,30, Bruno è stato addormentato immediatamente e portato per prima cosa in sala radiografica, per vedere la condizione delle radici dei denti da estrarre (allo scopo di evitare che si spezzassero durante l’estrazione in caso di danno alle radici).
Le radiografie le vedete qui sotto.

Successivamente è stato portato in sala operatoria e gli sono stati asportati quasi tutti i denti; abbiamo mantenuto solo i canini e gli incisivi, sia sopra che sotto.
Era l’unica cosa da fare.
I denti che vedete nelle lastre sono stati tolti tutti.
Tuttavia anche togliendoli un risultato positivo “sicuro”, come dicevo, non è garantito, va tenuto a mente.
Le radiografie mostrano che le radici erano ancora in buono stato. Questo fa sperare bene, che siamo intervenuti prima che il danno fosse in profondità (pare ci sia una correlazione diretta tra lo stato “buono” delle radici e una speranza di recupero delle gengive dopo l’intervento).
Un dente però si è spezzato; per recuperare la radice rimasta dentro si è dovuto scavare nella mandibola sinistra che ora ha un buco (lo vedete nell’immagine qui sotto chiamata “Inferiore Sx 309”).
Tutto sommato l’operazione non ha avuto altri problemi.
Quell’unico buco nella mandibola si livellerà, verrà un callo osseo.
Qui sotto vedete le radiografie delle stesse parti dopo l’estrazione dei denti.
Durante tutta la durata dell’intervento e anche dopo (fino alle 22,30) Bruno Gattone è stato monitorato da un’anestesista molto scrupolosa.

IL COSTO E LA DEGENZA POST-OPERATORIA
Il compenso dell’anestesista è stato di 200 euro, quello del chirurgo (comprese radiografie ai denti, la visita, la sala operatoria e l’intervento) 600 euro. Inoltre ho acquistato i farmaci per le terapie durante la convalescenza (per ora 100 euro, ma in futuro sono destinati ad aumentare).
Insomma, in tutto sono volati 900 euro nel giro di un pomeriggio. Dopo l’intervento Bruno Gattone si è svegliato regolarmente: ha ancora dolore, sono stati tolti quasi tutti i denti e la bocca è piena di punti, ma le gengive non sono più infiammate.
Adesso è a casa, per questioni economiche ho evitato il ricovero, altrimenti il prezzo aumenterebbe ancora di più, faccio personalmente le terapie ogni 8 ore.
Il post-operatorio procede, ma Bruno Gattone sta ancora abbastanza male, come dicevo la FORL è una patologia autoimmune per la quale il sistema immunitario intervenendo contro la placca batterica danneggia anche le gengive e le radici dei denti: siccome durante le estrazioni un dente si è spazzato e per recuperare la radice in un punto il chirurgo ha dovuto scavare la mandibola, ora Bruno Gattone è molto sofferente.
Per fortuna in passato non ho mai somministrato il cortisone che peggiora le cose: anche se in apparenza sfiamma, in realtà contribuisce a creare un danno dove non si vede, ovvero alle radici dei denti dentro la gengiva e conseguentemente alla mandibola.
Questo nel caso di Bruno non è accaduto (se non in un unico punto, quello del “buco” scavato dal chirurgo).

Come ho già scritto, il Progetto Stevie Stivaletti farà partire un evento tra pochi giorni per raccogliere fondi in favore di Bruno Gattone, con le coordinate di un paio di persone di mia fiducia che si stanno occupando di tutti i pagamenti.
Appena lo faccio e ho le coordinate vi informo, le scriverò su qui in alto, su questa stessa pagina.
Bruno Gattone è ufficialmente il 130esimo gatto aiutato e salvato dal Progetto Stevie Stivaletti.
Non lo lascerò solo. Spero siate in molti a pensarla come me.
Grazie a tutti per esservi preoccupati della sua salute.
Seguiranno aggiornamenti.
Andrea Cascioli.
Tu non lascerai solo Bruno Gattone ed io, che vi voglio un gran bene, non lasceró da soli voi due.
Vi abbraccio ed aspetto le coordinate per esservi d’aiuto…ops “d’aiutino” che è meglio di nulla ed infinitamente migliore dell’indifferenza.
Un baciottone…no due, a te ed al Gattone che mi sta a cuore come fosse mio.
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siamo con te e Bruno
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In bocca al lupo dolcissimo bruno x una veloce guarigione … ❤️
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Grazie per gli aggiornamenti! Dita incrociate per stanotte… un grattino a Bruno e un abbraccio a te!
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Ecco, ecco, ecco!!! Queste sono le notizie che voglio sentire e che migliorano la giornata!!! Un abbraccio ad entrambi! 🙂
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Certo ci vuole tempo ma per fortuna mangia, ma l’occhio esperto di chi lo cura è fondamentale per capire se veramente è tutto passato..quindo forza Bruno incrociamo tutto! Andrea sei sempre più che onesto, fai partire la raccolta, hai aiutato e aiuti tanti mici, quindi è giusto in questo caso un aiuto da parte di chi ti segue e condivide i tuoi pensieri..
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Andrea ho appena letto l’aggiornamento di ieri, non finiamo mai di imparare con i nostri mici..un abbraccio forte
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[…] “migliori”. Però per farlo mi occorre fare un preambolo e parlarvi per un attimo di Bruno Gattone, un micio che è molto amato sul web per la sua anima generosa; questo micione è diventato un […]
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