Giornalisti di parte senza Etica influenzano da anni le masse creando scoop che non esistono, gogne mediatiche o consacrazioni di persone trasformate in fenomeni.
Questo è direttamente proporzionale a quanto le masse (noi) hanno bisogno di credere che la colpa sia sempre e solo altrui.
Così come i meriti di alcuni personaggi, fenomeni costruiti e santificati ad arte.
Parlassimo meno di “colpe” e di “meriti” e un po’ più di “responsabilità” sarebbe meglio, noi saremmo migliori e il mondo pure, giornalisti compresi.
Tutto, è evidente, ha perso la propria spinta etica, non soltanto il giornalismo. In qualunque ambito attualmente c’è una percezione assolutamente priva di etica. Se penso ai testi di un qualsiasi cantautore degli anni ’60-’70-’80 e li paragono con quelli attuali risalta evidente l’intenzione dei produttori di non inseguire più i contenuti ma altre forme di seduzione. Idem per gli Editori, dal periodico al libro, dalla Radio alla Televisione. Il giornalismo non fa eccezione, d’altro canto sul controllo delle masse abbiamo costruito un meccanismo che non tiene conto della meritocrazia ma delle appartenenze e il risultato non può essere altro che un Sistema che renda difficile operare eticamente e con le mani libere.
Anche in altri ambiti, un po’ in tutti i campi, l’assenza dell’Etica produce danno.
Si salva qualche raro esemplare, del quale dubitiamo, peraltro, in quanto in un contesto corrotto si corrompe anche la fiducia.
Il giornalista non obiettivo, il politico venduto, il primario insensibile, l’impiegato assenteista, l’idraulico disonesto, il burocrate inutile, il sindacalista corrotto, l’intellettuale opportunista, l’operaio menefreghista, il broker mendace, l’insegnante deleterio e cento altri attori di un Sistema poco etico contribuiscono all’esistenza del Sistema stesso e del suo collasso.
Una risata non ci seppellirà, la Bellezza non ci salverà.
Sarà l’Etica a salvare il mondo.
Smantellerà quel Sistema di attori che continuamente danno ognuno la colpa o il merito all’altro, reciprocamente.
Dobbiamo cambiare.
Per primo io: questo post è anche profondo, ma è palloso, troppo pesante.
Senza merito o colpa, la responsabilità di ciò, nel bene e nel male, è mia.
Cercherò di scrivere cose altrettanto profonde ma meno pesanti e diventerò uno scrittore migliore di oggi.
Ne guadagneremo tutti, io e chi mi legge.
Andrea Cascioli.
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