BARBARA D’URSO E LE PROMESSE DI MANGIAFUOCO
Basta favole.
Io di solito sono Pinocchio, ma su questo Blog sono anche il Grillo Parlante.
Diffido del Gatto e della Volpe, so guardarmene. E il Paese dei Balocchi non mi ha mai attratto. Non temo la Balena, nemmeno la tempesta. La Fata Turchina è una babbiona rifatta e non mi distrae nemmeno un po’.
Quello che temo sono le promesse subdole di Mangiafuoco.
Forse non lo sapete, ma due giorni fa si votava in tutta Italia per i Consiglieri delle Province.
“Ma cosa dici? Le Province non esistono più! Ne avevamo votato l’abolizione!”
Certo. Avevamo detto che andavano abolite. Quando ancora votavamo.
Questo è un articolo politico. È breve. Continuate a leggerlo: stavolta Pinocchio siamo tutti noi.
Oggi l’abolizione delle Province e del Senato hanno qualcosa in comune: sono una balla colossale.
Chi la racconta fa il proprio gioco, mentre una cittadinanza disinteressata è distratta, a caccia di Pokemon e di gossip più che di un futuro accettabile. Basta favole.
Insomma, l’altro ieri, 10 Ottobre, proprio mentre eravamo occupati a dare importanza al nuovo arresto di Fabrizio Corona, lo Stato Italiano votava e proclamava i nuovi Consiglieri delle Città Metropolitane.
“Ohibò” – direte voi – “cosa saranno mai queste Città Metropolitane?”
Ecco. Non lo sappiamo. Già questo ci dovrebbe insospettire.
Esse, purtroppo, sono le Province, quelle che ci hanno raccontato che sarebbero state abolite.
Invece esisteranno ancora, gli hanno cambiato solo nome, costano ancora.
“Vabbè, cosa vuoi che c’interessi, cosa cambia in fondo?”
Ehm, c’è un altro nuovo trascurabile dettaglio: ora a votarne i Consiglieri non siamo più noi, sono i politici stessi.
Politici che eleggono e proclamano altri politici.
D’altronde cosa ci importa se il 10 Ottobre si votavano i Consiglieri delle Province (Città Metropolitane), mica lo sapevamo, mica ci piace prendere complicate decisioni mentre siamo impegnati tra un goal e una puntata di Barbara D’Urso, nel nostro spensierato Paese dei balocchi dove votare è un’inutile seccatura.
Qui sotto l’immagine di Mangiafuoco vi parlerò del Senato della Repubblica per il quale avremo più o meno la stessa sorte:
Chi di noi crede che con il Referendum il Senato verrà abolito, sbaglia: con la riforma Boschi il Senato rimarrà, ma i senatori non saranno più eletti dal Popolo, ci saranno ancora, ben pagati, eletti dai loro colleghi politici. Scelti esclusivamente tra Consiglieri Regionali e i Membri Sindaci.
In numero un po’ più ristretto, certo: con questo nuovo metodo i senatori “scomodi” non occorrono, quindi ne bastano meno, solo quelli “utili”, eletti dai loro colleghi.
Per il bene del Popolo, per non distrarlo, per non importunarlo con queste scocciature, tipo il dover votare.
Un esempio pratico: se un Sindaco del Partito del Gatto e la Volpe viene sorpreso a rubare, il Partito stesso lo elegge Senatore e quindi gli offre l’immunità parlamentare, così nessun tribunale potrà giudicarlo, nessun elettore potrà mai toglierlo dal Senato.
Queste e un sacco di altre belle cose sono le sorprese che ci aspettano.
Incartate in una confezione luccicante di promesse, in una scheda elettorale che presenta un quesito degno di Mangiafuoco: “Volete voi un sacco di belle cose che miglioreranno le vostre vite?”
Wow! Come rispondere con un diniego, quando la proposta viene espressa in modo così seducente?
È un quesito un po’ tendenzioso, se sei distratto e non vuoi leggere tutto il noiosissimo testo della riforma ti influenza e ti porta a esprimere un SI.
Voi mi conoscete, non sono distratto: io non seguo il gossip, del calcio non m’importa, di Fabrizio Corona non mi frega nulla, in politica non sono né a destra né a sinistra, né Gatto né Volpe.
E Barbara D’Urso e la Fata Turchina non mi attirano né verticali né orizzontali.
Guardo alla sostanza, di solito sono un interventista e per nulla conservatore, anzi, sono spesso per l’innovazione, il cambiamento non mi ha mai spaventato.
Ma questa presa per il sedere delle Province e domani del Senato con la negazione del diritto di votare mi fa paura, vergogna, schifo.
Perciò il 4 Dicembre non cambierò la Costituzione, lascerò le cose come stanno, voglio continuare a votare i senatori e/o poterli mandare a casa se non lavorano bene.
Voglio scegliere, voglio che possano scegliere anche quelli che non la pensano come me. Anche i nostri figli. Senza marionette manovrate dall’alto.
Per questo al Referendum voterò NO.
Se avevo dubbi, ora non ne ho più.
Voglio votare, anche in futuro.
Decidere, senza fili che mi manovrano o che manovrano marionette che non potrò mai più votare.
Basta Mangiafuoco.
Fermiamo questa gente. Basta favole.
A tutto questo io voterò NO.
Finché potrò votare.
Andrea Cascioli.
Per saperne di più in modo sintetico sul referendum costituzionale cliccate qui.
Il testo ufficiale intero e noioso comunque lo trovate qui.

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© 2016 ETICO, BISBETICO, FRENETICO, PATETICO.
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