È una frase palindroma. Ovvero, potete leggere il titolo di questo articolo da sinistra verso destra, ma anche da destra verso sinistra.
Sono palindromi i nomi Anna, Adda, le parole otto, aia, alla, esse…
Una frase palindroma è anche “i topi non avevano nipoti”.
Il concetto del palindromo mi ha sempre affascinato, sarà che politicamente ho sempre sostenuto che la destra e la sinistra non esistono.
Figuriamoci nell’etica, argomento principale di questo mio blog.
Ritornando al titolo, oggi vorrei parlarvi di un omino nano non anonimo, anzi, tutt’altro, anche parecchio famoso: si chiama Peter Dinklage, è un attore assai conosciuto, molti di voi lo ricordano per il film “Prova a incastrarmi” di Sidney Lumet, o per l’ultimo film degli X-Men (Giorni di un futuro passato), oppure per “Il trono di spade“.
Qui sotto c’è la sua foto, Peter ha un volto parecchio interessante e molto espressivo.
Un primo piano di Peter Dinklage, attore di notevole talento.
Peter Dinklage è un attore quasi cinquantenne, davvero bravissimo e dalla mimica facciale molto interessante. È alto un metro e trentacinque.
L’altro ieri in America ha vinto l’Emmy Award, ovvero l’Oscar della Televisione, proprio per la serie “Il trono di spade“, come miglior attore non protagonista; ho seguito la premiazione in diretta su Rai4, di notte, e quando ha vinto ho esultato, perché è bravissimo.
Nei giorni successivi negli Stati Uniti nessuno, proprio nessuno, ha provato minimamente a fare polemiche, a rimarcare che Peter Dinklage è un nano e che “quindi” la candidatura e il conseguente premio siano stati assegnati per pietismo, buonismo o motivazioni pseudo politiche.
Appare evidente a tutti che Dinklage sia un attore molto bravo, eccezionalmente espressivo, davvero convincente e perfettamente calato nei ruoli che ricopre.
Peter Dinklage, molto espressivo, mostra l’Emmy Award 2018 appena ricevuto.
La carriera di Dinklage è stata lunga, il pubblico lo conosce e lo apprezza da anni.
Nessuno ha mai cavillato circa la sua altezza, o discusso se abbia lavorato in teatro, al cinema e in televisione per suoi meriti oppure perché appartenente a una categoria; quanto all’Emmy ricevuto, l’Accademy Award non giudica per appartenenze ma per merito, e questo sistema democratico è quello che più garantisce dignità, uguaglianza di diritti e qualità della vita degli attori, dei registi, dei compositori, di chi lavora nell’ambito dello spettacolo, e più in generale, delle persone.
In questo gli Stati Uniti oggi sono davvero seri.
Erica Schmidt e Peter Dinklage sono sposati dal 2005.
Alla premiazione degli Emmy Award l’attore era presente con la moglie Erica Schmidt, 42enne regista teatrale, della quale nessuno si interroga sull’altezza.
L’attore e la regista sono sposati da 13 anni, hanno una bambina che si chiama Zelig, e hanno anche un cane, un simil-wippet che potete vedere nella foto qui sotto.
Mi soffermo a sottolineare che davvero nessun cane si chiede chi sia più alto o più zoppo o più nero dei componenti della sua famiglia, e se questo vi sembra buonismo, avete un’idea distorta del concetto di etica.
Oppure, semplicemente, avete dimostrato che un cane l’etica, innata, ce l’ha di più di voi.
Il cane della famiglia Dinklage, Peter, Erica e Zelig a passeggio.
Nello stesso giorno in cui in America l’omino nano non anonimo Peter Dinklage ha vinto l’Emmy Award come miglior attore non protagonista, nel nostro Paese, su un’altra rete televisiva, La7, andava in onda in diretta la finale di Miss Italia.
I più intuitivi di voi avranno già capito dove vado a parare, in caso contrario vi offro una foto come indizio:
La protesi di Chiara Bordi, concorrente a Miss Italia 2018.
Devo essere sincero, non ho mai seguito Miss Italia, la considero una manifestazione superficiale che si occupa di un argomento effimero, come ogni concorso di bellezza, ma riconosco che il concorso interessi la popolazione e che ancora abbia un seguito (per fortuna minore rispetto al passato).
Tuttavia, mi sento di intervenire, perché quest’anno le polemiche sulla concorrente con mezza gamba hanno superato il segno.
Siamo (non tutti, ma comunque troppi) un popolo così becero da chiamare “storpia” la ragazza che concorreva, siamo così polemici da aver attribuito un significato politico a quella partecipazione, al fatto che una ragazza a cui manchi mezza gamba non rappresenti “la bellezza tipicamente italiana”.
Se è per questo nemmeno quella che ha vinto (la super bella Carlotta Maggiorana) rappresenta minimamente una commercialista di Voghera o un’operaia di Taranto o una professoressa di Perugia, ma tant’è, alle polemiche non c’è mai fine.
Ebbene, la concorrente con protesi Chiara Bordi è arrivata terza classificata alla finale, e questo pare aver scatenato ulteriori polemiche, attribuendo questo risultato a un presunto buonismo politically correct che non ha ragione di essere immaginato.
Capirei fosse arrivata terza Luciana Litizzetto senza gamba, ma Chiara Bordi è una bella ragazza, e strumentalizzare il suo risultato per ipotizzare un “buonismo tutto di sinistra” è davvero una forma mentis squallida.
Tanto quanto il sostegno di Giorgia Meloni che ha sostenuto subito la concorrente, pur di dimostrare che anche a destra batte un cuore per i disabili.
E così, tra destra e sinistra, l’Italia continua a schierarsi, fosse pure su Miss Italia, continuando a non capire che una ragazza a cui manca mezza gamba va giudicata per quel che è (nello specifico se è bella o no) e non per convenienze e strumentalizzazioni buoniste o anti buoniste.
L’etica, signori, è tutta qui. Lo capisce anche un cane.
Qui sotto accludo una foto di un fotografo bravo (Alessandro Capoccetti) che racconta se Chiara Bordi sia bella o no.
Giudicate voi.
Una doppia immagine della bellezza di Chiara Bordi (foto di Alessandro Capoccetti).
Sono due versioni: una di sinistra, e una, speculare, di destra.
Avrei finito, ma vorrei aggiungere tre cose:
1) Nessuno ha sottolineato che con quella protesi Chiara Bordi camminava perfettamente, anche sui tacchi, che il livello altissimo raggiunto dalle protesi permette una vita dignitosa, che questa è (o dovrebbe essere) la notizia principale di cui parlare.
E nessuno l’ha fatto. Vergogna, puzzoni.
2) Che tra la dignità che gli americani riconoscono a Peter Dinklage e quella che gli italiani hanno negato a Chiara Bordi ci passa un oceano, non solo d’acqua; di scempiaggini, di ottusità, di strumentale mancanza di consapevolezza e di etica.
3) Che a differenza dell’omino nano non anonimo, per la concorrente dalla protesi che imbarazza non ho trovato una frase palindroma, tuttavia per me lo è ugualmente: comunque, come tutti i palindromi, la storia di Chiara Bordi, della sua gamba e di Miss Italia 2018 si può ugualmente leggere tanto da sinistra quanto da destra.
Possibilmente, senza becere strumentalizzazioni, ne’ da una parte, ne’ dall’altra.
Siate palindromi, abbiate un’etica che vi permette di leggete in entrambi i sensi.
E capire che comunque lo si legga, il palindromo ha lo stesso unico identico significato.
Andrea Cascioli.
19 Settembre 2018.
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