
Alunno Andrea Cascioli, classe I sezione F
Tema: descrivi la tua familia.
Svolgimento:
La mia familia, che siamo una mamma, un papà e quattro fratelli e due nonne, è una familia tradisionale.
Noi siamo normali, mica come quelli divorsiati che nelle scuole ci stanno tanti e sono infelici.
La mia familia è bella, anche se Mamma è matta e sente le voci.
Papà è inamorato e non le dice mai che non è vero, ci dice di stare zitti e cuando mamma dice che la mafia ci insegue e che il capo della mafia è Nonna lui dice “si cara hai raggione, come sempre del resto” e con Nonna non ci sono parlati più.
Cuando che noi figli cresciamo e pensiamo più da adulti cominciamo a fare le domande scomode che Mamma e Papà non vogliono sentire e Mamma dice che la mafia ci ha corrotti e allora ci urla e ci sgrida forte e noi vogliamo scappare.
Ha cominciato mia sorella grande che è scappata e si è sposata e non li a invitati Mamma e Papà.
Però nemmeno noi fratelli siamo stati invitati e così la familia si è incominciata a finire, che mia sorella grande si è sposata da sola senza noi.
Siccome che mia sorella grande che è scappata voleva continuare a studiare a chiesto a mio fratello di portarle in segreto i libri suoi che erano rimasti a casa e cuando Mamma l’a scoperto si è arrabbiata e allora mandava Papà a denunciare mio fratello ai carabbinieri per furto e mio fratello è finito al riformatorio e io non lo visto più.
Nemmeno mia sorella grande ci ha parlato più con lui, che si sono litigati ma io non centravo niente proprio, eppure non lo visto più.
Nella nostra familia tradisionale siamo rimasti Mamma, Papà, io e mia sorellina piccola (più grande di me) e siccome che dovevamo scappare in giro per il mondo dalla mafia di mia nonna che ci perseguitava io dopo la terza elementare non sono più andato a scuola, negli anni siamo girati tutta l’Italia, poi la Francia, poi la Spagna, a furia di girare siamo diventati poveri e siamo arrivati perfino in sud america, e alla fine dicevano che dovevamo morire e Mamma diceva a Papà “ammazza prima i bambini, poi ci ammazziamo noi”.
Però non è che ci siamo ammazzati e per il momento siamo stati rimpatriati con la nave che eravamo diventati poveri ma almeno non eravamo diventati morti.
Siamo tornati in Italia in 26 giorni nella nave grande grande che dentro ci era pure il cinema e forse era un premio perché eravamo una familia di tipo tradisionale.
Poi è successo che l’altra mia sorellina piccola (più grande di me) è cresciuta grande, si è scappata pure lei e sono rimasto solo con Mamma che sentiva le voci degli alieni e se non ero daccordo diceva a Papà di picchiarmi e di mettermi sotto la doccia fredda per farmi calmare e confessare che ero della mafia.
Papà aveva le mani grandi che certe volte facevano male e io confessavo tutto tutto.
Poi cuando sono diventato grande mi sono scappato anche io, sono diventato randagio, e il tribunale dei minori a loro gli a tolto la patria potestà e sono stato affidato a l’altra mia Nonna e a mia Zia che vivevano insieme e pure se erano due donne senza mariti erano lo stesso una familia.
Così a 12 anni sono andato finalmente a scuola e ho diventato un bambino migliore, senza essere randagio, e ho capito che mia nonna non era il capo della mafia.
Mamma e Papà non lo visti mai più.
Oggi mia nonna e mia zia sono morte tutte e due ma intanto io sono cresciuto grande, e ho imparato a scrivere le parole senza sbagliare e ora so fare i temi e scrivere i pensierini pure usando i verbi con l’acca.
Mica come quelli che parlano di famiglia ma non capiscono un’acca, convinti che “tradizionale” significhi “garantita”.
E so capire che è famiglia se c’è tutela, carezze e affiancamento, che per un bambino non è importante se è composta da una coppia di donne.
O da due uomini.
O da gatti, cani, o anche solo da una coppia di persone senza figli.
Famiglia è quando nessuno viene dimenticato, maltrattato o non amato.
“Tradizionale” non vuol dire niente, non è mica in una parola che si trova una certificazione di idoneità.
È famiglia anche un genitore single o divorziato con un bambino, se non lo fa arrestare dai carabinieri, se i libri per studiare li compra invece di negarli, se consola chi ama quando ha paura e con le mani grandi lo difende da chi gli vuole male e lo protegge.
Mia madre è morta a 84 anni, ancora pazza.
Mio padre qualche anno dopo si è suicidato a 92 anni soffocandosi con un sacchetto di plastica in una pineta.
Mio fratello è morto qualche giorno fa. Non lo vedevo dal 1991.
Oggi sono un bambino cresciuto, ho compiuto 55 anni, non ho mai voluto fare figli, ho imparato a scrivere e ad aggiustare le cose, qualsiasi cosa, pur di riparare quello che era rovinato.
Pure gli occhi dei gatti randagi ciechi.
Li curo, li aggiusto, li faccio adottare, gli trovo una famiglia, cosi non sono più randagi.
Non mi interessa come sia composta, se sia “tradizionale” o meno, guardo ad altri aspetti più importanti.
So aggiustare anche le caldaie, perché l’acqua della doccia mi piace calda.
Una doccia è come una famiglia: non è importante che sia a due posti o a un posto, o che le misure siano tradizionali; l’importante è che sia pulita, che renda puliti e che possa scaldare chi accoglie.
Andrea Cascioli.
© 2019 ETICO, BISBETICO, FRENETICO, PATETICO.
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