
Ho smesso. Basta così.
Questo articolo è lungo ma spiega tutto, abbiate la pazienza di leggerlo, è il mio ultimo post sui gatti. È anche il mio saluto.
In basso, alla fine di questo post, trovate i nomi di chi ha collaborato con me e i nomi dei farmaci da usare per curare l’Herpesvirus felino.
L’ultimo aggiornamento per Morgana Bellissimaquaglia è qui.
L’ultimo aggiornamento per Jack Sparrow è qui
Il Progetto Stevie Stivaletti chiude, si ferma.
Per prima cosa grazie a tutti coloro i quali mi hanno sostenuto in questi anni con le loro condivisioni e qualche volta con delle donazioni.
E soprattutto con la loro stima e fiducia, incondizionata, che in effetti meritavo, ma che mi ha ugualmente sempre reso grato e onorato.
Il Progetto come sapete non era un’associazione e nemmeno una onlus, non ha mai ricevuto fondi, è stata una mia iniziativa personale e si è mantenuto con il mio denaro personale in tutti questi anni.
In rarissimi casi (solo 5 volte) ha usufruito di un aiuto esterno con donazioni effettuate direttamente sul conto degli interessati, per trasparenza, perciò senza intermediari, (nemmeno io) a garanzia che il denaro donato andasse direttamente sul conto di chi aveva gli animali da curare.
Le foto che seguono si riferiscono ad alcuni casi “felici” andati a buon fine che ho curato in stallo personalmente (o curati da persone di mia fiducia) e servono a dimostrare che il mio protocollo di farmaci e orari serrati funziona molto bene.

IL FATTORE UMANO.
Dunque, dopo vari anni mi fermo, sono stanco e sfiduciato; prima di dissentire o di spronarmi, continuate a leggere, vi spiego perché.
Il motivo principale è brutto, e non riguarda i virus o i farmaci, le chirurgie o somministrare le terapie ogni 4 ore giorno e notte.
Non riguarda nemmeno i soldi, per quanto io ne abbia spesi moltissimi, e neanche il sonno o la fatica.
Il problema più grande, come dicevo, è stato il fattore umano.
Principalmente la fatica di convincere chi mi contattava (spesso su suggerimento altrui) ad essere percepito come un esperto di Herpesvirus affidabile mi ha fatto perdere tantissimo tempo; i risultati che promettevo erano percepiti come incredibili e quindi ritenuti impossibili sia da parte delle volontarie che da parte degli adottanti, e anche da parte di quei medici che non mi conoscevano.
Ho incontrato parecchia resistenza, è stato logorante insistere con garbo e non perdere la calma con chi ignorava e dubitava.
Paradossalmente gli unici che non hanno mai fatto problemi e hanno avuto piena fiducia in me dopo pochi minuti di conversazione sono stati gli oculisti e i farmacisti, con loro bastava dire il nome dei farmaci per ricevere un’assoluta fiducia.
E anche alcuni veterinari generici che tuttora mi chiamano per consigli sull’Herpesvirus da tutta Italia (una dalla Francia).
Questo mi certifica il problema di fondo: più si ignora e più si tende a fare di testa propria, invalidando le cure e i protocolli.
E di conseguenza i risultati.
Accade senza cattive intenzioni, però accade, spessissimo. Troppo.


COSA MI HA AFFATICATO.
Sostanzialmente in questi anni chi si è rivolto a me spesso lo ha fatto perché gli è stato suggerito, ma non lo ha fatto per convincimento; molto spesso solo nell’illusione di risparmiare denaro, per non andare dall’oculista veterinario, come se il mio protocollo di cure per gli occhi ciechi consistesse in quattro spruzzi di camomilla e tre avemarie.
Invece il mio protocollo consiste in 5 farmaci costosi in sinergia con la puntualità di somministrazione, ogni 4-6 ore, giorno e notte, a rotazione per 45 giorni.
Qualcuno, sentendo i costi e l’impegno richiesto, ha preferito enucleare gli occhi, spesso spendendo di più.
Oppure ha scelto di non curarli, spesso spendendo di meno ma penalizzando l’animale.
Molti presi dall’entusiasmo del momento credono di riuscire, di essere all’altezza dell’impegno, e poi si arrendono.
Altri, invece, hanno eseguito alla lettera le terapie, e la cura ha guarito quei gatti, quasi sempre facendogli riacquistare la vista almeno in parte.
Successivamente, però, non tutti si sono rivelati all’altezza di gestire un animale. Questo è stato molto frustrante.
Ci tengo a dire che i soldi della cura (100-150 euro) vanno nelle tasche dei farmacisti, non certo nelle mie che non ho mai preso un soldo per tenere in stallo a casa i gatti randagi o per curarli, o per seguirli telefonicamente (in caso di persone lontane dalla mia città) dedicandogli varie ore a settimana del mio tempo: l’ho fatto sempre gratuitamente.
Anzi, spesso ho pagato io alcuni farmaci, o suggerito di acquistare farmaci equivalenti meno costosi, per far risparmiare chi aveva un micio da curare.
Temo di aver sbagliato, immagino che se avessi chiesto denaro le mie terapie e raccomandazioni sarebbero state seguite alla lettera, con maggiore scrupolo.


Purtroppo dopo aver curato un occhio e averlo stabilizzato con fatica, troppo spesso mi è capitato che l’adottante successivamente abbia invalidato il risultato con terapie scellerate o con l’enucleazione dell’occhio, proposte dal veterinario generico non sempre preparato in materia di occhi.
Questo a volte è avvenuto senza nemmeno avvertirmi, con un “silenzio stampa” imbarazzato ma anche imbarazzante, per non affrontare la responsabilità di rendere conto di certe scelte in contrasto con le mie direttive precedenti.
È accaduto varie volte, ed è uno dei motivi della mia stanchezza e della mia rinuncia.
Molti di voi su Facebook leggendo della chiusura del Progetto mi hanno pregato di non desistere, suggerito di guardare oltre, di continuare.
“Fallo per i gatti malati e ciechi!” – mi hanno scritto in molti.
Quei molti forse credono che il mio ruolo sia come dare quattro croccantini e due pomatine, o imporre le mani come fossi “Il mago dei Gatti”, e vorrei fare un po’ di chiarezza: fare quello che faccio io è enormemente stancante, significa investire 45 giorni della propria vita per salvare gli occhi (e spesso la vista) di un gatto cieco con bulbi oculari enormi e fuori dalle orbite.
Significa non dormire o comunque svegliarsi ogni 3 ore e mezza per tutti quei 45 giorni.
Si tratta di spendere di tasca propria circa 150 euro di farmaci e in certi casi, se occorre operare, spendere almeno 400 euro, tra visite dall’oculista, sala operatoria, chirurgo e anestesista, visite di controllo.
E in quel mese e mezzo, nel frattempo, si tratta di non guadagnare col proprio lavoro di disegnatore almeno il 50% dello stipendio, perché si è occupati un’ora ogni quattro, a fare terapie per sei ore mattina e sera, senza mai potersi allontanare di casa per più di tre ore al massimo, oppure portarsi appresso il gattino ovunque (gli allievi della Scuola Internazionale di Comics ancora si ricordano di me che gli facevo l’esame del terzo anno nel 2016 con appresso Pallino Pallone cucciolo, nel trasportino).
E nel restante del tempo perdere ore a parlare al telefono con gli eventuali adottanti, andare a casa loro, fare visite di preaffido, convincerli che i balconi in sicurezza sono essenziali, organizzare staffette per far arrivare gli animali a destinazione in ogni parte d’Italia, o portarli di persona.
Fare tutto questo deve portare a dei risultati, perché solo quelli ripagano lo sforzo, il resto sono parole, intenzioni.
Se i risultati di questa fatica devono essere successivamente invalidati da decisioni sbagliate altrui, tanto vale che io mi risparmi la fatica e mi conceda una vita normale.

IL SUPEREROE.
Vorrei sottolineare una cosa: il concetto non è “Salvali lo stesso, fai trionfare il bene!“.
Il concetto è che se gli salvo gli occhi ma poi casca da sesto piano e muore, è stato inutile mettersi la sveglia ogni 4 ore per 45 giorni e 45 notti.
Idem se lo fai vivere con i gatti Felv o Fiv e il micio aggiustato si contagia.
Idem se gli fanno enucleare gli occhi che avevo salvato.
Idem se quando cambiano casa lo fanno uscire in giardino e muore sotto le ruote.
Come vedete, le mie motivazioni non riguardano un singolo caso, ma un certo numero di casi che mi rimanda a una triste verità: la gente è convinta di essere altruista, animalista, bravissima, ma è superficiale e non vede l’ora di trovare un Santo protettore per delegarlo.
Gli mette in mano il “problema” e al grido di “Santo subito” torna alla propria vita, alle proprie abitudini, alle proprie pigrizie, alle proprie sordità, perché non vuole porsi problemi: si autoconvince che dai terrazzi non si cada, che sotto le ruote non si muoia, che la Fiv e la Felv non siano contagiose, che il veterinario generico valga come un oculista anche se costa meno.
Non ascoltano nessuno, al Santo di turno mettono tre cuoricini su Facebook, e tant’è: un moderno ex voto in un click, ma finisce lì.
“Che non rompa coi consigli da Grillo Parlante, ‘sto Santo, altro che rete sul balcone, basta il muretto, e poi noi stiamo attenti, il gatto mica casca di sotto; facesse il suo mestiere, ‘sto Santo, che qui si attende “o’miracolo”.
Mi spiace deludervi, signore e signori: i Santi non esistono, sono persone normali e potreste essere anche voi, solo che non volete esserlo perché è molto scomodo e faticoso.
Metterli sul piedistallo e fornirli di aureola o certificarli come supereroi equivale a negare che certi compiti appartengano a tutti.
Attribuire quei compiti a pochi eletti è una scusa per non essere all’altezza, lasciando intendere che lo debba essere solo l’altro, “l’eroe di noi tutti”.
Delegate qualcun altro, l’eroe s’è stancato, e se ne va in pensione.
Si riappropria della sua vita, delle proprie abitudini normali, dei propri sonni tranquilli.
Il Progetto Stevie Stivaletti si ferma qui.

21 euro è stato il costo dell’antibiotico adatto. Alla Colonia di Fioranello sono stati steriizzati, curati e nutriti 100 gatti. 12 sono stati adottati. Per fare questo il Progetto Stevie Stivaletti ha raccolto e donato 3.800 euro. Successivamente ha organizzato le adozioni a distanza.
I NUMERI, LE INTENZIONI E LA REALTÀ.
I gatti aiutati, o salvati, o curati dal Progetto Stevie Stivaletti sono stati ufficialmente 185.
Se si aggiungono quelli aiutati o seguiti telefonicamente, in totale sono stati molti di più, circa 300.
Avrebbero potuto essere ancora di più, ma le interazioni con gli umani sono spesso contraddittorie e controproducenti, molte persone non hanno voluto comprare i farmaci o portare i gatti dall’oculista.
Alcuni, addirittura, hanno fatto finta, arrivando a mentire, per la vergogna di non potere o volere o saper fare.
La fatica più grande per me è stata convincere le persone a fidarsi, ad essere all’altezza del loro compito.
Ha ragione una mia follower, Tosca, quando afferma che la maggior parte delle persone non è all’altezza di avere un animale.
Purtroppo gli animali in difficoltà sono milioni, e le persone all’altezza sono poche centinaia. Capite bene che non c’è una soluzione.
Vedete, posso anche aiutare quelle bestiole, salvarle, curare il loroHerpesvirus, ma poi devo affidarle ad altre persone, che nonostante i preaffidi e i controlli, spesso si rivelano inadeguate, e per questa inadeguatezza non c’è cura.
A volte non accade subito, ma nei mesi successivi, e spesso in silenzio: troppe volte è successo, seguire e aiutare tutti è impossibile, io sono stanchissimo.
Non sono persone cattive o sbagliate, ho sempre scelto persone per bene, ma a volte sono incapaci di mettersi in discussione, alcune per orgoglio, altre per superficialità, altre per questioni economiche oppure per ignoranza ; alla fine combinano qualche pasticcio che invalida i risultati ottenuti.
Non tutte, intendiamoci, ma alcune; purtroppo accade spesso.

IL MIO PROTOCOLLO DI FARMACI E ORARI.
Il Progetto Stevie Stivaletti si ferma qui.
Smettete di cercare il Santo protettore e fate voi stessi una piccola differenza con un gesto quotidiano.
Lascio ai più attenti alcuni consigli qui di seguito.
Quello che chiamate “rinotracheite” quasi sempre è l’Herpesvirus, il gatto non lo sconfigge mai, rimane sempre nel suo corpo, ma da adulto lo tiene a bada col sistema immunitario.
Prima di togliere gli occhi (enucleare) portate i gatti ciechi dagli oculisti veterinari, per valutare il caso, non solo dai veterinari generici.
Mettete SEMPRE il collarino elisabettiano al gatto, altrimenti si danneggia gli occhi per sempre.
Non fatevi impietosire se si divincola, si abitua in un giorno o due.
Se dovesse toglierselo, stringete meglio il laccetto (tra il collo e il laccetto stretto deve passarci un mignolo).
Non mettete MAI CORTISONE negli occhi con le ulcere, altrimenti si perforano.
Quindi, in caso di ulcere della cornea, NO TOBRADEX, NO BETABIOPTAL, NO OPTIMMUNE.
Sono ottimi farmaci, ma non in presenza di ulcere, altrimenti si trasformano in pericolosi nemici degli occhi.
I farmaci giusti da mettere negli occhi sono Colbiocin e Virgan. Funzionano se dati ogni 4-6 ore, giorno e notte, PUNTUALI, perché il virus e i batteri non dormono mai.
Vanno messi in entrambi gli occhi, anche se quello malato è solo uno.
Non mischiateli: tra una pomata e l’altra devono passare 15 minuti.
L’antibiotico giusto è Ronaxan, le dosi vanno in base al peso, 10 milligrammi per ogni chilo.
L’antivirale giusto è Famciclovir, le dosi vanno in base al peso, 40 milligrammi per ogni chilo.
L’integratore Herpless è utilissimo, specie durante la fase acuta, ma consiglio di darlo a vita. In polvere costa meno.
Il medico giusto è un oculista veterinario. Un veterinario generico a volte è affidabile, ma a volte no.
100 gattare e gattari trovati su Facebook non valgono più di un oculista, mai.
Tantomeno io, che ho la terza media.

Da oggi consideratemi un supereroe in pensione.
Non perdete tempo cercando di farmi cambiare idea, sono cosciente che il prezzo di questa decisione sia alto e che vada purtroppo a discapito degli animali, ma fatevi un esame di coscienza e chiedetevi perché state incitando me anziché farlo voi.
La risposta è che la maggior parte di voi ha una vita normale.
Ora vorrei averla anch’io.
La domanda non è perché sono un supereroe in pensione.
La domanda vera è perché ci sia bisogno di un unico supereroe.
Guardatevi dentro e cercate la risposta.
Andrea Cascioli.
Più in basso seguono i ringraziamenti a chi ha collaborato con me.

È rimasta completamente cieca ma gli occhi non sono stati tolti. Il glaucoma è sotto controllo con farmaci adatti. Vive adottata a Roma, in una casa con finestre e balcone in sicurezza totale, insieme a Bugggia, con cui gioca e si abbraccia.
Il Progetto Stevie Stivaletti ha potuto fare quello che ha fatto grazie alla collaborazione di alcuni medici illuminati. A loro i miei ringraziamenti e la mia amicizia piena di stima.
Dott. Adolfo Guandalini e il suo staff,
Dott.ssa Roberta Conte,
Dott. Marco Colaceci e il suo staff,
Dott. Pietro Gulì,
Dott. Stefano Hani e il suo staff,
Dott.ssa Antonella Casagrande,
Dott. Luigi Settimi,
Dott.ssa Silvia Lugli,
Dott.ssa Gloria Grieco.
Hanno collaborato con il Progetto in modo attivo persone preziosissime, coraggiose e infaticabili. Molte di loro, assai meno in vista di quanto sia stato io, sono state determinanti anche più di me. Sono state formidabili. I loro nomi sono qui sotto.
Monica Piacentino,
Francesca Barba,
Simona Dell’Ova,
Elena Chertizza,
Patrizia Di Tullio,
Roberto Genovesi,
Maya Lalley,
William Ferretti,
Tiziana Mastropietro,
Alessia Di Vito,
Gloria Pugliesi,
e due persone dell’equipaggio dei treni Italo delle quali scelgo volutamente di non fare i nomi.

© 2019 ETICO, BISBETICO, FRENETICO, PATETICO.
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[…] forse saprete il Progetto Stevie Stivaletti si è concluso, le motivazioni le trovate cliccando qui.Perciò questo è l’ultimo aggiornamento su Jack Sparrow.Jack al momento sta bene, è […]
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[…] forse saprete il Progetto Stevie Stivaletti si è concluso, le motivazioni le trovate cliccando qui.Perciò questo è l’ultimo aggiornamento su Morgana.Il 23 Febbraio l’avevamo lasciata a […]
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Ciao, innanzitutto complimenti per questo blog, pieno di informazioni utili, e complimenti per tutto ciò che hai fatto finora.
Ti vorrei chiedere un consiglio pratico. In questi giorni mi sto occupando di alcuni gattini di circa un mese rimasti orfani, purtroppo avevano una sorta di infezione agli occhi, anche dopo averli puliti dopo qualche ora si richiudevano e iniziavano a produrre pus.
Ora gli sto applicando il Colbiocin, e in sole 24 ore sono migliorati moltissimo. Due praticamente non hanno quasi più nulla e anche dopo molte ore mantengono gli occhi aperti e puliti. Ovviamente continuerò comunque ad applicargli Colbiocin per qualche giorno per evitare ricadute.
Il terzo putroppo sembra più grave, uno dei due occhi era molto gonfio. Nelle ultime 24 ore si è sgonfiato parecchio, però mi sembra che abbia come una pellicola bianca sopra l’occhio. Ovviamente 24 ore sono poche e bisogna vedere come progredisce la cosa, secondo te c’è qualche speranza che riuscirà a vedere da quell’occhio? Cosa mi consigli di fare?
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Luca, ti consiglio di rivolgerti a un veterinario, meglio se oculista, e di non scrivere a sconosciuti su internet che hanno solo la terza media.
Detto questo, Colbiocin va bene. Il protocollo di farmaci completo è al termine dell’articolo che hai appena commentato.
Ma nessun articolo ben scritto sostituisce un oculista veterinario.
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