“NON MI SENTO RAPPRESENTATO” – QUELLO CHE HO SCOPERTO SULLA GIUNTA RAGGI – LE ELEZIONI DEL 4 MARZO – PERCHÉ L’INFORMAZIONE È CONTRO IL MOVIMENTO.
1) “NON MI SENTO RAPPRESENTATO”
Giorni fa su Facebook avevo promesso che avrei fatto un resoconto globale del lavoro della Giunta Raggi nell’amministrare Roma.
Non voglio dare indicazioni di voto, votate quel che vi pare, però intendo esprimere il mio ragionamento sulla base di una situazione comune a molti, che coincide con il senso di dubbio, con il fastidioso concetto del “votare il meno peggio”, del “non mi sento rappresentato”, oppure circa l’astensione, addirittura, del “non voto, cosi mando un messaggio”.
Diceva il regista François Truffaut “se devo mandare un messaggio, spedisco un telegramma”.
Non è che avesse torto.
Seguite il mio ragionamento, vi prego per un attimo di abbandonare qualsiasi faziosità, in nome di un’analisi obiettiva, prescindendo dai vostri attuali convincimenti.
L’Italia è piena di persone che come me non si sentono rappresentate dai Partiti in corsa.
“Astenermi è un mio diritto”, molti dicono.
Però se tutti noi poco convinti non votassimo, consegneremmo il Paese in mano a chi ha già alcuni pacchetti di voti comprati da mafiosi, camorristi, corrotti, che in condizioni normali sarebbero percentuali abbastanza scarse, ma che con un forte astensionismo diventano numeri consistenti che li rendono potentissimi.
Con la nuova legge elettorale il nostro eventuale non-voto viene ripartito tra gli eletti, in proporzione a quanti voti hanno preso.
Le cose ora non sono più come una volta, adesso con questa legge chi non vota in concreto vota lo stesso.
Chi ha fatto questa nuova legge elettorale ha ben capito che la fazione numericamente più forte d’Italia non è il Movimento 5 Stelle, ma è la fazione dell’astensione; così ha inventato una legge-truffa per trasformare quei non-voti in voti utili per la propria coalizione.
Faccio un esempio: con questa legge-truffa se votassimo tutti senza astensioni, chi ha un pacchetto esiguo di voti comprati (chiamiamolo “Pippo il mafioso”) avrebbe solo il 2% senza poter entrare in Parlamento per via della soglia di sbarramento, ma se la metà si astenesse “Pippo il mafioso” avrebbe però il 4% dei voti utili, quindi supererebbe la soglia di sbarramento e potrebbe governare in coalizione con altri.
“Pippo il mafioso” entrerebbe in Parlamento, potrebbe farsi le leggi su misura, e glielo avrebbe permesso proprio chi si è astenuto, pensando di non votare, o di mandare un messaggio ai corrotti; invece avrebbe fatto proprio il loro gioco.
Per questo bisogna comunque andare a votare: se avete intenzione di farlo, qualunque sarà la vostra scelta, diventerà comunque utile al Paese per tenere lontano “Pippo il mafioso” dal Parlamento. Ma votare è stato reso complicato, per non farsi annullare la scheda questa nuova Legge elettorale vi obbliga a studiare un manuale che nemmeno Ikea per la più complicata delle sue librerie.
2) COSA HO SCOPERTO SULLA GIUNTA RAGGI:
Veniamo ora alla Giunta Raggi, che come sapete sto tenendo sott’occhio da alcuni mesi valutandone l’operato.
Personalmente vivendo a Roma mi sono interessato alla gestione della Capitale, ho analizzato con attenzione cosa la Sindaca Raggi abbia fatto o non fatto per capire se sta amministrando bene o male in questa città distrutta da otto anni di Mafia Capitale e sindaci corrotti o incapaci (o entrambe le cose).
Roma è una città enorme (129.000 ettari), difficile da ricostruire. Sarà un lavoro lunghissimo, come dopo una guerra. Per chiunque.
Della mia città, oltre che “Roma Ladrona” si dice che oggi è peggio di prima, addirittura assai più degradata perfino di quando a gestirla c’erano i ladri, i corrotti e i mafiosi.
Possibile? Improbabile, direi, è percettivo ma non quantificato.
Povera la mia città. Dopo otto anni di saccheggio il danno ora è d’immagine, questa diceria giornalistica la umilia e la infanga: io ci vivo, e vedo che Roma va un pochino meglio che negli ultimi otto anni.
Ho studiato con attenzione l’operato dell’ultimo anno della Giunta a 5 Stelle: i risultati sono apprezzabili, il lavoro svolto è convincente, almeno ai miei occhi e intendo raccontarvelo.
I media cartacei e televisivi scrivono o filmano invece dettagli assai tendenziosi raccontando o lasciando immaginare un degrado che ormai da un anno non esiste più o che è molto ridotto rispetto a due anni fa.
Eppure da un anno e mezzo tutti i media raccontano invece che la Sindaca è incapace, che Roma è un disastro. Mostrano foto datate di cassonetti stracolmi, raccontano che si aprono le voragini a ogni angolo e che se succede è certamente colpa di questa persona corrotta, malevola, inadeguata.
Ho voluto capire a chi fosse in mano la mia città, perché un’altra cattiva amministrazione come le precedenti ci porterebbe a un punto di non ritorno.
Perciò ho voluto informarmi, controllare i conti, i bilanci, le delibere, i progetti e i piani di risanamento proposti dalla Giunta Comunale.
Ho scoperto bilanci finalmente puntuali e puliti, appalti finalmente garantiti e trasparenti, investimenti che trovano il mio consenso di cittadino, progetti convincenti, l’intenzione di mantenere l’acqua pubblica, la nuova raccolta differenziata porta a porta con il chip RFID per premiare chi ricicla di più, e un’attenzione diversa nei confronti delle persone.
Adesso giro per strada di notte e vedo migliaia di cassonetti vuoti, puliti.

Dopo cinque anni di Alemanno, di Mafia Capitale, due anni di Marino e uno di amministrazione controllata, finalmente Roma sta tornando un città normale, la Giunta Raggi sta facendo cose a mio avviso convincenti, soprattutto a lungo effetto.
È un lavoro poco visibile, ma molto strutturale, nulla di strepitoso, nessun evento strabiliante, però nell’ultimo anno ho visto succedere parecchie cose “normali” che a Roma tuttavia non vedevo da molti anni: strade finalmente asfaltate, l’illuminazione nuova a risparmio energetico, l’inizio della raccolta differenziata porta a porta che a Roma è sempre stata impossibile far partire, il risanamento di AMA (l’Azienda dei rifiuti) con turni raddoppiati e 280 nuovi mezzi per la raccolta, il percorso di risanamento di ATAC (l’Azienda dei trasporti pubblici) che per la gestione degli ultimi 8 anni era in rosso di 1,2 miliardi di euro e che oggi ha comprato 600 nuovi autobus per i prossimi 3 anni, concorsi e appalti finalmente “puliti” che garantiranno nei prossimi anni lavori pubblici “onesti” e assunzioni “trasparenti”.
Gli appalti “puliti” ora hanno permesso alcune scuole in costruzione, asili inaugurati, strade asfaltate (non buche tappate, proprio tutta la strada), anche più pulite, cassonetti vuoti, autobus nuovi di zecca, illuminazione a led in vie che finora erano al buio.
Sono state attribuite finalmente le case popolari a chi ne aveva bisogno, e cacciati quelli che le occupavano da anni senza titolo.
Tutto questo è stato realizzato con un bilancio annuale di Roma Capitale finalmente in attivo, ovvero con solo 3,8 milardi, mentre con 12 miliardi annuali Alemanno non riusciva a fare nulla di questo, e Marino con 7 miliardi e mezzo nemmeno.
Aria nuova, che pareva impossibile. Ero scettico, e dopo aver controllato oggi sono stupito e abbastanza convinto.
Mi spiace solo che non si sappia; televisioni e giornali da mesi affermano il contrario, gridandolo a gran voce, raccontando una versione che fa comodo ai loro proprietari, che sono Berlusconi e De Benedetti, o Caltagirone, o la Lega.
E da un anno scrivono in prima pagina titoli e articoli su Virginia Raggi rinviata a giudizio per la nomina di Salvatore Romeo. Hanno insistito, per un anno, quasi tutti i giorni, mentre gli italiani si chiedevano se si trattasse di una Sindaca corrotta o una macchina del fango. Io non sapevo giudicare, e ho aspettato.
Però il 20 Febbraio 2018 il Tribunale ha decretato l’archiviazione del rinvio a giudizio perché “il reato è infondato”, e adesso quei giornali tacciono, o riducono la notizia a un trafiletto; dopo un anno di fango, oggi parlare della Raggi riabilitata per i media non è più così interessante, resta sempre “incapace”.
Invece persino l’emergenza neve dei giorni scorsi è stata gestita in modo ottimale, decidendo preventivamente di chiudere le scuole 2 giorni e prenotando per tempo 40 spazzaneve che si sono rivelati utilissimi.
Da sempre Roma è impreparata alla neve, e c’era davvero pericolo che rimanesse bloccata 20 giorni come nel 1986. Altro che allarmismo, come titolavano i giornali, la neve è arrivata puntuale ma la città dopo un giorno aveva dimenticato il disagio; inoltre per la prima volta a Roma è stato allestito un punto di accoglienza anti freddo per clochard accompagnati da animali in collaborazione con la Croce Rossa. Lo hanno fatto Pinuccia Montanari e Daniele Diaco, rispettivamente assessora e Presidente della Commissione Ambiente del Comune di Roma. Anche in questo, scelte poco ridondanti ma molto utili nel quotidiano per la gente.
A dirla tutta negli ultimi 25 anni Roma ha avuto ad amministrare la città sia la destra di Alemanno sia la sinistra di Marino, Veltroni e Rutelli, ma nessuno l’ha fatto un centro anti fraddo per barboni e animali.
Alemanno faceva accordi con Buzzi e Carminati consentendo il rafforzamento di Mafia Capitale, e quegli altri facevano la Festa del Cinema con riflettori puntati sulle iniziative piene di paillettes luccicanti nel centro storico.
Si limitavano a lasciare aperta la metropolitana, in modo che i barboni potessero dormire al caldo. Senza un bagno, senza un pasto. “Per pochi giorni di freddo non conviene organizzare un Punto di accoglienza” – si diceva.
Così per 25 anni non si è mai fatto. Tutto qui. Troppo presi a rendersi visibili per occuparsi degli invisibili.
Insomma, anche sotto la neve l’attuale Giunta Comunale ha fatto bene il proprio lavoro, che come spesso accade è poco percepito se tutto funziona, fa molto meno notizia di un titolone denigratorio dei media schierati, così chi non vive a Roma ci crede.
Persino alcuni cittadini romani di parte continuano a parlare di degrado “peggio di prima”, resi ciechi dalla faziosità o influenzati dai media.
È disarmante la scarsa obiettività degli italiani che parlano di politica come di fazioni calcistiche, senza guardare ai fatti.
3) LE ELEZIONI DEL 4 MARZO:
Non sono per nulla convinto che a Roma tutto vada bene, ma testimonio che la tendenza è cambiata; ci sono ancora moltissimi problemi da risolvere, ma che la strada intrapresa dalla Giunta Comunale a 5 Stelle è quella giusta e alcuni buoni risultati sono stati raggiunti.
Guardo ai fatti, ai numeri, ai bilanci, alle archiviazioni dei Tribunali, non al gossip o alle opinioni personali.
Poi guardo i telegiornali e sento il contrario, l’Apocalisse, gli incapaci al potere, Roma devastata e saccheggiata dai 5 Stelle.
Tutti i guai di Roma da 8 anni a questa parte sono colpa dei 5 Stelle, mentre tutti i guai dell’Italia sono colpa degli extracomunitari, sostanzialmente questo è il messaggio, quotidianamente, in previsione delle elezioni.
Un’informazione pilotata racconta da un anno o due di nemici che ci devastano, in ragione di un salvatore da votare il 4 Marzo 2018.
Uno che abbassi le tasse, che prometta di salvarci da tutto, dai comunisti che mangiano i bambini e ora dai 5 Stelle che sono incapaci come bambini.
Un condannato per frode fiscale che promette un fisco migliore per se stesso affermando che è per gli altri. Che non può essere eletto per legge, ma che della legge “se ne frega” e come premier metterà una controfigura.
Siete stomacati da tutto questo?
È vero che non si può credere sempre alle favole, ma è altrettanto vero che non ci si può sempre voltare dall’altra parte e astenersi.
L’ho scritto spesso parlando di gatti e cani randagi, oggi lo scrivo circa il voto.
Il 4 Marzo andrò quindi a votare, e voterò il Movimento 5 Stelle.
Andateci anche voi, e votate quello che ritenete giusto, ma andate.
Perché se Roma l’hanno devastata in otto anni Buzzi, Carminati e Mafia Capitale approfittando dell’assenza di controllo, oggi non voglio che accada lo stesso a tutta Italia: “Pippo il mafioso” non si avvantaggerà grazie alla mia astensione, io andrò a votare e vi invito ad andarci anche voi, qualunque sia la vostra tendenza politica.
Non penso che otterremo purtroppo un buon governo, non con questa legge elettorale truccata per favorire il centrodestra e il centrosinistra, ma so che un governo di Berlusconi – Salvini – Meloni non avrà mano libera, non completamente, ci sarà un’opposizione forte abbastanza da difendere gli interessi dei cittadini da certi giochetti.
Sono sereno, vado, voto il mio convincimento e anche se non mi sento rappresentato mi sento quanto meno difeso, non mi sento più in balìa di una tempesta.
Non è molto, ma è qualcosa.
Qualcuno mi ha detto che in un paese normale “Pippo il mafioso” non si sarebbe neanche dovuto presentare alle elezioni, che se gli è stato permesso è grazie a quelli che sono in Parlamento ora.
Questo è giusto, ma non riguarda tutti, in Parlamento c’è chi questa legge non l’ha votata; è stata invece ideata e sostenuta da centrodestra e centrosinistra in accordo. Detto in modo diretto, a mio avviso sono loro che non andrebbero votati.
Questa legge-truffa nasce perché quel piccolo 2% di voti mafiosi e cammorristici che con l’astensione diventa di fatto un 4% si va a sommare ai voti di altri piccoli “Pippo” inquisiti o corrotti che destra o sinistra raggranellano qua e là senza etica nella loro coalizione pur di battere chi ha molto consenso (circa il 30%), ovvero i Cinquestelle.
Se non avessero creato accordandosi questa legge-truffa, sarebbero stati spazzati via coi loro veri numeri: 15%, 17%, 24%, 9%, 3%.
Invece in questo nuovo modo la coalizione vincente comprendente anche “Pippo il mafioso” raggiungerà percentuali che non avrebbe mai raggiunto senza coalizzarsi coi vari “Pippo” e avrà persino un premio di maggioranza, ovvero più seggi rispetto a quelli meritati, un plusvalore di poltrone immeritate.
Anche “Pippo il mafioso” riceverà quei seggi in più e ci farà sedere anche i suoi luogotenenti. Faranno parte di una maggioranza di governo, potranno sedere in Parlamento e fare altre future leggi-truffa.
Questa legge elettorale disastrosa è stata ideata e sostenuta da centrodestra e centrosinistra in accordo.
Una soluzione a questo disastro c’è, e non è l’astensione (non vedono l’ora, li fortificherebbe).
La mia personale soluzione sarebbe questa: bisognerebbe andare comunque a votare per lasciare a piedi i vari “Pippo il mafioso” con solo il 2%.
Personalmente voterò il Movimento 5 Stelle per avere almeno una forte opposizione in Parlamento che impedisca di fare altre leggi-truffa nell’ipotesi che vadano a governare coloro che pur di vincere stanno aprendo la porta a mafiosi, corrotti e inquisiti, invece che sbattergliela in faccia come fanno i Cinquestelle.
Questo è il mio ragionamento, prendetelo per quello che è, al netto delle fazioni politiche e delle bandiere ideologiche da sventolare, che hanno fatto il loro tempo.
Le ideologie sono state fuorvianti, ma l’alternativa non è il disinteresse, il non-voto è una pessima soluzione, con una legge-truffa che lo utilizza per rafforzare i corrotti risulterebbe devastante.
Andate e votate, comunque. Anche se non vi sentite rappresentati, altrimenti “Pippo il mafioso” vi rappresenterà comunque, dal 5 Marzo in poi.
Vi rappresenteranno le leggi future che farà, le cose che deciderà, il degrado corrotto che alimenterà.
Andate e votate, comunque.
Non per forza quello che scelgo io, ma quello che ritenete migliore, o meno peggiore, o utile per fermare “Pippo il mafioso” e la sua band.
4) NON VOLEVO VOTARLI:
Io non li volevo votare alle Politiche i 5 Stelle, non mi fidavo, ma ho voluto conoscerli meglio: ho indagato anche su di loro, li ho frequentati (qui a Roma), ho parlato con loro, ci sono andato a cena, ci ho pulito insieme un parco, ho parlato con Biancamaria Martinelli, con Alessandro Di Battista, con Virginia Raggi, con Marco Cerisola, con Fabio Massimo Castaldo, con Jesus Balsamà, con altri attivisti di cui non ricordo il nome; quando crollò mezza palazzina e rimasero intrappolati nella metà pericolante 6 gatti da recuperare ho scritto personalmente su Facebook al Presidente della commissione Ambiente di Roma Daniele Diaco (che non conoscevo); Diaco mi ha risposto dopo 50 secondi, a tono, collaborativo, solo perché ero un cittadino.
Non mi ha chiesto “Chi ti manda? Chi conosci?”. Si è invece attivato, e nel giro di uno o due giorni ha mandato i droni per trovare i gatti nel palazzo, così i vigili del fuoco li hanno individuati e ne hanno salvati 3 o 4.
Ho analizzato il Movimento, certo. L’esempio del Comune di Pomezia e del suo Sindaco Fabio Fucci è impressionante, in tre anni il bilancio negativo è andato in positivo pur facendo parchi, case popolari, scuole, miglioramenti. Non era vero che non si poteva.
A Roma l’inchiesta sulla Raggi è stata archiviata, non era vero quello che i giornali hanno scritto per un anno.
A Torino proprio pochi giorni fa la Corte dei Conti ha approvato il Piano di Rientro del Comune di Torino della Sindaca Chiara Appendino, giudicandolo positivo e complimentandosi con la Sindaca: non era vero che è un’incapace, e non era vero che aveva falsificato i bilanci come diceva Renzi. È meritevole, lo afferma la Corte dei Conti.
Ecco, a furia di controllare ho trovato i 5 Stelle convincenti, ogni tanto faccio un post su Facebook e racconto quello che ho scoperto su Roma che è secondo me amministrata abbastanza bene, per fortuna meglio di otto anni fa.
Del Movimento 5 Stelle a livello nazionale, alla luce del comportamento trasparente sulle mancate donazioni (in due giorni hanno individuato gli 8 furbetti e li hanno cacciati), alla luce dell’archiviazione del Tribunale di Roma verso la Raggi, alla luce dell’approvazione della Corte dei Conti del Piano di Rientro della Appendino, negli ultimi giorni ho tirato le somme e ho deciso che in questi amministratori a 5 Stelle non ho notato affatto incompetenza, corruzione o degrado.
Ho riscontrato invece solerzia, presenza, trasparenza. Ho visto che hanno fatto donazioni al Fondo per Microcredito del Ministero per un importo che mi ha lasciato sbalordito: era vero, hanno donato 23 milioni e 400 mila euro. E altri ne doneranno con la prossima legislatura. Non era una cazzata, era proprio vero.
Io sono sbalordito. Proprio perché ho approfondito, per capire, perché non mi fidavo.
Invece nei commenti ai miei post “politici”, quando sono di opinione contraria alla mia, incontro spesso ottusa intenzione di cavillare, di offendere senza conoscere o conoscermi, leggo convincimenti aprioristici senza aver mai approfondito, controllato, visionato, calcolato.
Si ragiona per il dedotto: basta agganciarsi a un presupposto e poi aggiungere “e quindi”, che è la frase più usata per avvalorare i propri convincimenti di bandiera, o si ripetono a pappagallo cose false lette sui giornali di parte avversa (quasi tutti di Berlusconi o De Benedetti o Caltagirone).
“Complottisti!” – gli dicono. Può darsi. Ho cercato di capire come possa essere che quasi tutti i media gli remano contro e qui sotto spiego meglio il concetto.
5) PERCHÉ L’INFORMAZIONE È CONTRO IL MOVIMENTO:
Il Movimento 5 Stelle vuole togliere i finanziamenti all’Editoria e ha contro tutti i quotidiani tranne chi vi ha già rinunciato di suo.
Possibile? Direi plausibile.
Hanno tolto voti e consensi a Berlusconi, sono i suoi nemici in Parlamento, gli mettono i bastoni tra le ruote quotidianamente, e hanno contro tutte le sue redazioni cartacee e dei suoi quattro TG (conto anche il TG COM).
Ci sta? Direi di si.
A Roma con gli appalti trasparenti hanno tolto lavoro al costruttore Catagirone, e ora i 5 Stelle hanno contro il suo giornale Il Messaggero.
Non alleandosi con nessun Partito hanno contro il 70% dei Partiti politici e perciò automaticamente il 70% della Rai (il cui Consiglio d’Amministrazione è composto da sempre in proporzione ai seggi in Parlamento).
Rimangono La7, Sky e Il Fatto Quotidiano che sono neutrali (il Fatto Quotidiano già oggi non prende sovvenzioni statali, vi ha rinunciato da tempo).
Ecco, questa è la mia posizione: non volevo votarli, non intendevo fidarmi, e in questi giorni invece ho deciso che li voterò.
Lo farò anche per voi che mi state leggendo, perché questo Paese è anche vostro. Voi non fatelo, se non volete, votate chi preferite, mi pare sacrosanto.
Io però da ieri (diciamo da oggi) ho deciso che li voterò.
Lo faccio perché tutto questo fango, continuo, tutto questo livore mi ha disgustato.
Perché mai tanto odio?
Mi hanno convinto i giornalisti sotto padrone, gli eredi di Emilio Fede, mi hanno convinto Belpietro, Feltri, Dal Debbio, Sallusti, Sgarbi, col loro odio aprioristico e tendenzioso.
Lo faccio perché con i post “contrari” a priori senza mai parlare di bilanci, di progetti, di prove, mi avete convinto che forse questa gente è differente.
Voto i 5 Stelle, m’avete convinto.
Mi hanno convinto quelli che abitano a Savona e postano foto di cassonetti debordanti a Roma di quattro anni fa, dubitando delle mie parole, e non conta se argomento per bene, cercando di essere obiettivo, dimostrando notizie, bilanci, portando numeri, “tanto è uguale, c’è degrado, topi e maiali, mamma mia!”
Mi hanno convinto quelli che “Raggi ha inaugurato un asilo? È incapace lo stesso, io mica ho bambini piccoli”.
Mi hanno convinto con “Un nuovo autobus collegherà finalmente l’aeroporto di Ciampino con la metropolitana? Sono degli incapaci che fanno cose inutili, io mica abito in quella zona!”
Mi ha convinto Vittorio Feltri con quel titolo misogino sulla Sindaca Raggi, chiamandola “Patata bollente”, un titolo che strizza l’occhio a un giornalismo da gossip pruriginoso lasciando intendere amanti e intrighi inesistenti, e invece teme solo di perdere i finanziamenti che lo mantengono da anni.
Mi hanno convinto quelli che mi attribuiscono per forza tessere di Partito in tasca abituati solo a certe logiche, mentre io ero uno che dubitava e s’informava, assolutamente senza vessilli da sventolare.
Mi hanno convinto quelli che “mia sorella abita a Roma e m’ha detto che è peggio di prima…”, mi hanno convinto quelli che esultavano alla notizia degli otto furbetti nel Movimento, invece di dire “che vergogna essere furbetti”.
Mi ha convinto Berlusconi, che subito se li vuole accaparrare, che se sono furbetti non sa resistere, è più forte di lui, li vuole con sé.
Avete vinto, mi arrendo: mi avete convinto.
Li voto.
Andrea Cascioli.
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© 2017 ETICO, BISBETICO, FRENETICO, PATETICO.
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Grazie davvero per questo articolo. Concordo. Unica cosa , non trovo riflessioni su chi è entrato a far parte del movimento 5 stelle e fa parte della massoneria, di chi è entrato ed ha carichi pendenti. In questo modo purtroppo, si sono aperte le porte della politica a persone che non dovrebbero farne parte e che si, verranno cacciate dal movimento una volta finite le elezioni ma che ormai sono dentro e cambieranno solo bandiera. Un errore davvero grave a mio parere. Forse ho capito male io la situazione, ammetto che non ho approfondito molto mi sono fatta spiegare bene la questione dal mio compagno, però mi chiedo una cosa : a me sta avere la mente aperta ed onesta e discernere al meglio le informazioni che arrivano. Il mio compito però DEVE finire qui, perché se devo poi passare il tempo a controllare il lavoro degli altri che senso ha? Dovrei poter essere serena e semplicemente ricevere un bilancio semestrale o annuale che dovrei poter riscontrare nelle realtà o no perché magari ci sono state difficoltà. Altrimenti passo la vita a dover imparare il mestiere di ogni professionista ( e succede già …purtroppo) a cui mi “affido” compresi quelli che amministrano per mandato il Paese. Se ha tempo per rispondermi la ringrazio in anticipo, mi piace molto come ragiona e come espone le sue idee 🙂
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Buonasera, Sonia. Il mio articolo è già lunghissimo, non ho potuto parlare proprio di tutto, pena l’abbandono per noia da parte di chi mi segue qui sul blog o su Facebook.
Non ho riflessioni su chi fa parte della massoneria perché la questione non attiene alla Giunta Raggi o al Movimento 5 Stelle. Lo spiego meglio con un esempio sulle Forze dell’Ordine: chi fa parte della Polizia è un poliziotto. Se frequenta pregiudicati ha un comportamento disdicevole, è un poliziotto poco onesto. È abbastanza naturale che la criminalità provi a infiltrare propri adepti tra le Forze dell’Ordine, finché non lo scoprono il giochino funziona, quando lo scoprono il poliziotto poco onesto viene cacciato.
Se devo scrivere un articolo sulla Polizia, scrivo che c’è il Pronto intervento, la Stradale, quella Penitenziaria, quella Postale e quella a cavallo. Scrivo quanti controlli hanno effettuato quest’anno e quanti arresti. Non quanti poliziotti hanno frequentazioni disdicevoli, perché non attiene al Corpo di Polizia, che queste cose le combatte. È fisiologico.
Il problema nascerebbe invece se il Corpo di Polizia non cacciasse il proprio esponente poco onesto, o addirittura lo promuovesse.
Allo stesso modo se i presunti massoni (credo presunti, non ho seguito gli ultimi sviluppi) si confermassero tali saranno cacciati dal Movimento.
Non puoi dare la colpa a una nave se a bordo ci sono i topi, al limite è parte lesa, mica li alleva.
“Dovevano controllare prima” – direbbero i detrattori del Movimento.
Non c’è modo. A un iscritto puoi preventivamente chiedere il certificato penale, puoi far firmare degli impegni, controllare le credenziali, perfino le frequentazioni, ma non puoi sapere chi incontra in segreto.
Anche in quel caso, se sei un Movimento credibile appena lo sai lo cacci, se invece lo sostieni o lo promuovi o lo candidi, non sei credibile.
Parli di “chi è entrato e ha carichi pendenti”. Non mi risulta che chi ha carichi pendenti possa entrare nel Movimento 5 Stelle. Temo che tu stia sbagliando, o intendevi altro.
Quanto all’ultimo punto, ovvero diventare dei “cittadini controllori”, hai ragione, è faticoso, ma affidarsi ciecamente e ritrovarsi esodati, rapinati, disoccupati e tartassati dai politici ladri è peggio. Ci vuole una via di mezzo. Per questo la fatica di informarmi per mesi l’ho fatta io, e quest’articolo, per quanto lungo, fa risparmiare tempo a chi mi legge.
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Grazie per aver trovato il tempo di rispondere 🙂
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Grazie a te per avermi letto, Sonia. Mi trovi anche su Facebook, a questo indirizzo: https://www.facebook.com/andrea.cascioli
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